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Il direttore Cerasa nel webinar della Fondazione Carifol: “Investire su giovani e idee”

Pubblicato il 23 Febbraio 2021 20:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:46

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“Idee per non avere paura del futuro: scienza, informazione ed Europa” questo il titolo del webinar organizzato lunedì pomeriggio dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno in diretta sui propri canali Facebook e YouTube. Protagonista dell’evento Claudio Cerasa, giornalista e direttore de Il Foglio. 

TONTI: “DESTRUTTURARE LA PAURA” – L’incontro è stato introdotto dal presidente della Fondazione Carifol Umberto Nazzareno Tonti che in apertura ha detto: “Idee, futuro e paura. Se prendiamo questi tre sostantivi e il shakeriamo, il cocktail atteso dovrebbe essere ‘Idee per il futuro’ ma l’elemento della paura non solubilizza: rende tutto imbevibile. Allora credo debba essere aggiunto un altro ingrediente: il coraggio. L’unico in grado di destrutturare la paura”. 

CERASA: “NON ESSERE OSTAGGI DEL PASSATO” – “Al centro di tutto – ha affermato Cerasa all’inizio del suo intervento – c’è una questione chiave: non essere ostaggi del passato”. Il direttore del Foglio cita a tale proposito il discorso pronunciato dal presidente del consiglio Draghi per la fiducia: “Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”. Negli ultimi anni – ha poi spiegato Cerasa – si è verificata una nuova divaricazione tra mondi diversi. Non più una guerra tra destra e sinistra, ma tra chi sostiene i temi dell’apertura e chi della chiusura. Non di negozi, ristoranti o confini. La chiusura è diventata un modo di vivere, di alzare muri piuttosto che abbatterli per creare rapporti. Il mondo è più chiuso, vince il protezionismo e lo scenario è da incubo. 

FUTURO GIOVANI E INNOVAZIONE – “Un tempo Calamandrei sosteneva che la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” ha detto Cerasa, ricordando come in questi mesi se ne sia ben compresa l’importanza. Una stagione, quella che stiamo vivendo, in cui – secondo il giornalista – si può fare un passo in avanti. Specialmente guardando ai giovani. Cerasa torna al discorso di Draghi spiegando come in 35.000 battute sia stata pronunciata ben 9 volte la parola ‘futuro’ e 5 volte ‘giovani’, mai invece la parola ‘pensioni’.

Quale il passaggio che potrà portare una fortissima carica di innovazione? Secondo Cerasa sarà nella scelta di investire sulla formazione e sulla transizione di alcuni lavori. “Continuare a dare sostegno a fondo perduto per alcune imprese – ha detto – sarebbe un danno, piuttosto che investire in formazione” aggiungendo, nel citare Laurene Powell, vedova di Steve Jobs e presidente di una fondazione che si occupa di futuro e innovazione, che “i nostri figli faranno lavori che oggi ancora non esistono”

FUGGIRE DALLA PARALISI – Dunque quali sono le scelte culturali che andranno fatte? Si chiede Cerasa elencandole. Che si fa con l’Europa? Con la globalizzazione? L’apertura dei mercati sarà un’opportunità o una minaccia? Che si fa sul tema del multiculturalismo? Dovremo trasformare il rapporto con altri Stati facendo un passo in avanti (e tutti un passo indietro) o sarà la stagione dei protezionismi? Sottolineata poi la necessità del responsabilizzare: una sfida per la classe dirigente di oggi, “smettendola di considerare l’inazione – ha affermato – come scelta positiva”. L’immobilismo è apparso talvolta come una scelta di legalità necessaria, ma in questi giorni Cerasa rileva un cambio di tendenza: ancora citando Draghi e il suo discorso alla Corte dei Conti: “è necessario fuggire dalla paralisi della firma”. Ecco secondo il direttore la grande sfida per l’innovazione vera. Non è innovazione puntare solo su start up e innovazione digitale ma anche provare a rendere più efficiente ciò che si ha”. “Il cacciavite oggi – ha affermato – è lo strumento più importante: le rivoluzioni hanno la loro importanza, ma oggi in Italia serve far funzionare meglio i singoli ruoli delle singole persone”.

RESPONSABILITÀ DEL GIORNALISMO – Inevitabile anche una considerazione da parte del direttore del Foglio sul ruolo dell’informazione: molto importante anche per dare il buon esempio, cambiando approccio e formandosi in maniera diverso rispetto al passato. “Noi giornalisti – ha detto – sappiamo di avere una grande responsabilità nel dare un indirizzo: oggi non dobbiamo solo adattarci al nuovo modo di fare politica ma dobbiamo anche cambiare stile e modo di raccontare ciò che succede. Ciò che possiamo cambiare è smetterla di giocare coi sentimenti anti-casta e con parole di odio. Occorre allontanarci dalla stagione delle chiacchiere e entrare in quella dei fatti. Scegliere da che parte stare: demonizzazione o approccio positivo alla politica? Innovare significa non solo utilizzare i soldi che arriveranno dall’Europa, ma anche innovare il linguaggio, il metodo giornalistico, usando le parole giuste per non spaventare. Guardando il mondo per quello che è, non per cosa sembra. Nel mondo giornalistico only bad news are good news e così raccontare le cose buone non ci appartiene, e questo è un problema. Il nuovo presidente del Consiglio ha detto: “spesso l’Italia vede se stessa in un modo peggiore di come la vedono gli altri” e secondo Cerasa occorre avere coraggio e cambiare narrazione, valorizzando per quanto possibile ciò che di buono vi è nel nostro Paese.

CULTURA DEL RISCHIO – C’è, secondo Cerasa, una parola chiave cui è legato il nostro destino che è ‘opportunità’. “L’Italia – ha detto nel webinar – può ripartire se passa dalla stagione del galleggiamento a quella dell’opportunità. Serve alimentare la ‘cultura del rischio’, considerando il fallimento come un’opzione e le crisi come un’opportunità. La volontà di osare spesso è frenata dalla paura del futuro. C’è un dato: negli ultimi 12 mesi i risparmi accantonati dai cittadini hanno raggiunto la cifra record di 160 miliardi. Una cifra notevole se si considera che il Recovery fund ammonta per l’Italia a 209 mld! la grande sfida è riuscire a risollevarci nell’ottimismo, senza la paura del futuro. Riuscire a fare dei nostri mondi luoghi in cui far crescere opportunità”

LEADERSHIP E FOLLOWSHIP – In Italia, ha spiegato Cerasa, esiste la leadership, dove il leader guida i follower, e la followship, dove il leader si fa guidare dai follower. Occorre passare dalla followship alla leadership “anche facendo un investimento sulle nostre idee, sapendo che si può essere contestati ma se la strada è giusta quel percorso porterà al risultato”

CRISI E OPPORTUNITÀ – In chiusura il presidente Tonti ha citato il discorso di Albert Einstein sulla crisi: “La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso. La creatività nasce dall’ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura (…) L’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla…”. “Non c’è crisi peggiore di quella che non diventi opportunità per crescere” gli fa eco Cerasa, citando papa Francesco che a maggio scorso aveva affermato “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”.

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