Un altro tassello va ad aggiungersi al delicato puzzle dei lavori del Pir a Capodacqua. Gli ulteriori ritardi sulla consegna degli interventi di urbanizzazione, infatti, hanno spinto il comitato di paese a sollecitare, nuovamente, l’amministrazione di palazzo Orfini Podestà. Stasera alle 21 e 30 al centro Scalabrini, dunque, è stato indetto dal comitato stesso un incontro – che da Capodacqua sperano sia risolutivo – per discutere lo stato delle cose. All’appuntamento sono stati a tal proposito invitati il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, e l’assessore all’urbanistica, Marco Cesaro.
“Abbiamo promosso questa assemblea – racconta a Rgunotizie il presidente del comitato, Alessandro Alessandri – a fronte dei significativi ritardi nella consegna dei lavori che, ormai dal settembre 2019, stanno cerando importanti disagi, non solo legati alla viabilità, alla nostra comunità”. In questo senso, Alessandri ripercorre alcune delle tappe più recenti della vicenda, ricordando che “il sindaco e l’assessore ad aprile avevano rassicurato il paese annunciando il termine dei lavori entro sessanta giorni”. Tuttavia, a sentire il numero uno del comitato, “da allora non ci sono stati passi in avanti, anzi – aggiunge – il cantiere è fermo da un mese”. Da qui l’incontro di stasera, “voluto – continua Alessandri – per denunciare in sede pubblica e ancora una volta l’enorme disagio che stiamo vivendo”. Sì, perché la lunga, e per questo poco gradita dalla popolazione, permanenza del cantiere nel paese continua a sfiancare i residenti. “Gli stessi che – spiega Alessandri – ormai da troppo tempo fanno i conti, tra le altre cose, con buche e fango in inverno ed eccessiva polvere in estate”. Sempre il numero uno del comitato spiega come i lavori rimasti in sospeso siano per giunta imprescindibili, tutt’altro che ritocchi insomma. “All’appello – riferisce infatti il presidente – mancano l’opera di pavimentazione, l’illuminazione ed un muro di sostegno. Interventi cruciali – prosegue – sia dal punto di vista funzionale che da quello economico, basti pensare – aggiunge – che coprono oltre il 50 per cento dell’importo dell’appalto”.
L’auspicio dell’intero paese, dunque, è quello che Zuccarini e Cesaro forniscano delucidazioni e, quindi, soluzioni alla delicata vicenda. “Aspettiamo l’esito dell’incontro – conclude Alessandri -, ma ad ora i possibili scenari sono due. O l’amministrazione comunale trova una soluzione chiara e tempestiva, e per tempestiva si intende la consegna dei lavori nel giro di giorni, oppure – annuncia – potrebbero esserci legittime manifestazioni dei residenti, esausti per una situazione che ha del grottesco. Noi come comitato – conclude il presidente – abbiamo sempre evitato lo scontro con il Comune, puntando anzi sulla collaborazione, ma ora serve un vero cambio di marcia”.
Cambio di marcia che, sempre il comitato, aveva invocato già a partire dal gennaio scorso, quando, attraverso una lettera indirizzata all’Ente di piazza della Repubblica, esprimeva “preoccupazione e disappunto circa l’andamento dei lavori, i cui ritardi – c’era scritto nella missiva – sono solo in parte giustificati dall’emergenza sanitaria”. La risposta dell’assessore all’urbanistica non si era fatta attendere. Proprio ai nostri microfoni, Cesaro aveva ribadito la “vicinanza alla popolazione di Capodacqua e massima attenzione dell’amministrazione che ha piena consapevolezza di una situazione molto complessa”.