Avevano chiesto di discutere, in seconda commissione consiliare, del piano di finanziamento per l’edilizia scolastica di Foligno. Quello varato dal commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini. E la richiesta, arrivata negli scorsi giorni dal centrosinistra di palazzo Orfini Podestà, è stata accolta. Il coordinatore, il leghista Domenico Lini, ha infatti convocato la commissione permanente per il 23 novembre, inserendo tra i punti proprio la questione dell’edilizia scolastica. Sarà quella, dunque, l’occasione per aprire un confronto su un tema che, le forze d’opposizione in consiglio comunale, non hanno esitato ad apostrofare come “occasione unica da non sprecare”. Nel dettaglio, si parla dei circa 72 milioni di euro messi a disposizione per interventi di miglioramento ed adeguamento sismico e di demolizione e ricostruzione di diciotto edifici scolastici folignati.
“Si potrà cambiare volto alla città, ora bisogna stare attenti a non sbagliare”: con queste parole i consiglieri, e membri della commissione, Rita Barbetti e Giovanni Patriarchi del Pd, Mario Gammarota di Foligno 2030 e Francesco Silvestri di PattoXFoligno, avevano richiesto la convocazione della stessa. Una commissione “per esaminare – avevano detto – gli aspetti urbanistici, edilizi, educativi e logistici” della questione. “Un evento epocale per Foligno – avevano poi sottolineato – che non ha connotazioni di parte, è trasversale e deve avvalersi dell’apporto di tutte le migliori forze della città e non solo”. Per questo motivo i quattro esponenti avevano ribadito la necessità di aprire un “dibattito serio e partecipato, con la presenza indispensabile di docenti, dirigenti scolastici, ingegneri, architetti, urbanisti e cittadinanza”.
Un dibattito il cui primo atto sarà proprio la seconda commissione del 23 novembre. Alla quale gli esponenti di centrosinistra hanno chiesto di invitare anche il sindaco, Stefano Zuccarini, gli assessori all’urbanistica, lavori pubblici ed istruzione, rispettivamente Marco Cesaro, Riccardo Meloni e Paola De Bonis, i dirigenti d’area e quelli scolastici. Non solo, perché i commissari di centrosinistra avevano anche ipotizzato un ulteriore incontro con i funzionari della Provincia, che, lo ricordiamo, è competente per gli istituti secondari di secondo grado. L’idea delle forze di minoranza è costruire una “città degli studi” che strizzi l’occhio a “sicurezza sismica, sostenibilità ambientare, risparmio energetico, funzionalità, razionalità e bellezza”.