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Tentato omicidio, spaccio e rapine: nove arresti in Umbria

Pubblicato il 6 Ottobre 2023 13:54

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Nove misure cautelari sono state emesse dal gip di Perugia, nella mattinata di venerdì 6 ottobre, su richiesta della Procura nei confronti di altrettanti soggetti. Si tratta, in particolare, di sette italiani, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di rapina aggravata, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti; e di due cittadini di origini albanesi, uno dei quali indagato per tentato omicidio e l’altro per spaccio di droga. In concreto, la chiusura delle indagini – avviate lo scorso mese di marzo – ha portato alla custodia in carcere di sei delle persone coinvolte, mentre in tre casi sono stati applicati i domiciliari. Una vasta operazione, quella condotta dalla polizia, che ha interessato Perugia, Marsciano, Assisi, Città di Castello, Spello e Umbertide in Umbria e Palermo in Sicilia. In campo gli agenti della squadra mobile del capoluogo umbro, con il supporto dei colleghi siciliani, nonché delle unità del Reparto Prevenzione Crimine Umbria – Marche e delle unità cinofile. 

Come detto, l’attività di indagine aveva preso il via lo scorso mese di marzo dopo che uno degli indagati era stato colpito con numerose coltellate al torace e al collo. Da lì l’operazione che si è sviluppata con numerosi servizi sul territorio, appostamenti e pedinamenti, ma anche con attività di tipo tecnico quali monitoraggi con Gps, intercettazioni telefoniche ed ambientali dei veicoli utilizzati dagli indagati. 

Operazione dalla quale era emerso come la persona ferita facesse parte di un gruppo dedito allo spaccio di cocaina, prevalentemente attivo nell’Alta Valle del Tevere, ma anche a rapine in esercizi commerciali e ai danni di persone, in particolar modo spacciatori. Proprio questi ultimi, secondo quanto emerso, venivano attirati dai rapinatori con la prospettiva di una cessione di stupefacente, per poi essere minacciati, picchiati, rapinati della droga, del denaro e degli altri oggetti di valore che venivano eventualmente trovati. 

In questo quadro si inserisce anche l’accoltellamento dello scorso marzo ai danni dello spacciatore che risulta tra i destinatari delle misure cautelari delle scorse ore. In quel caso, uno degli indagati con una sua complice, lo aveva rapinato, sparando anche alcuni colpi con una pistola risultata poi una scacciacani. A distanza di qualche giorno, la vittima aveva quindi deciso di vendicarsi, raggiungendo il rapinatore nella struttura ricettiva in cui alloggiava, accoltellandolo ripetutamente e procurandogli numerose ferite in prossimità di organi vitali. 

In precedenti occasioni, sempre utilizzando la stessa pistola, erano state commesse due rapine ai danni di una tabaccheria della periferia perugina e nei confronti del gestore di un agriturismo. Pistola che era stata sequestrata, nel corso delle indagini della squadra mobile, insieme alle cartucce e a 14 grammi di cocaina. Parallelamente si era proceduto all’arresto in flagranza di tre persone. 

Lo scorso maggio, poi, tre dei destinatari dell’odierno provvedimento restrittivo, dopo aver contrattato l’acquisto di cinque grammi di cocaina, avevano aggredito e immobilizzato con delle fascette da elettricista uno spacciatore di origini albanesi, per poi rapinarlo. Il bottino: 110 euro, un telefono cellulare e la droga. I tre erano stati poi fermati dalla polizia giudiziaria, che aveva predisposto uno specifico servizio di osservazione. 

Le indagini condotte hanno consentito di acquisite gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati per otto rapine messe a segno tra Perugia e Umbertide, due estorsioni a tossicodipendenti e numerosi episodi di cessioni di cocaina, oltre al tentato omicidio del 24 marzo scorso. Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare nelle abitazioni degli indagati una pistola scacciacani, documenti relativi ad una delle vittime di rapina, due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e sostanza da taglio, 880 cartucce per fucile, illegalmente detenute e circa 20mila euro in contanti, occultati sotto il pavimento di una pertinenza dell’abitazione di uno degli indagati.

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