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A Colfiorito emerge una nuova necropoli: “Scoperta eccezionale”

Pubblicato il 20 Novembre 2023 14:30

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Un’inaspettata scoperta archeologica. È quanto saltato fuori a Colfiorito nel corso degli scavi preliminari per il gasdotto Snam Recanati-Foligno. Il sottosuolo dell’Altopiano plestino continua dunque a regalare tesori, con il rinvenimento di una necropoli databile tra il VII e VIII secolo a.C. Tombe che ci raccontano la vita dei plestini, popolazione umbra che calpestava ancor prima dei romani la terra che attualmente separa l’Umbria dalle Marche. Il pregio della scoperta risiede soprattutto nella conformazione a circolo delle tombe.

A svelare pubblicamente il rinvenimento è stata la Tgr Rai dell’Umbria nel corso di Buongiorno Regione (puntata di lunedì 20 novembre). A raccontare in diretta da Colfiorito l’area funeraria del tutto nuova c’era il collega Ivano Porfiri. Nel corso del collegamento è intervenuta la dottoressa Gabriella Sabatini, funzionario archeologico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. “Si tratta – ha raccontato la dottoressa Sabatini alla Tgr Umbria – di una porzione di necropoli con tombe del VII secolo avanti Cristo, la cui eccezionalità risiede nella tipologia architettonica, che consiste in circoli di pietra che delimitavano i tumuli all’interno dei quali erano conservate una o più tombe con un ricchissimo corredo funerario, sia numericamente che come varietà”. La scoperta rientra tra le attività che la Soprintendenza esegue in maniera preventiva prima che venga realizzata un’opera pubblica. Prima di costruire le infrastrutture, è infatti necessario l’intervento degli archeologi per capire cosa c’è “sotto di noi”. Ma cosa è stato scoperto, nel dettaglio? “Oltre a vasi ceramici, troviamo una varietà di ornamenti in bronzo, avorio e ambra che ornavano il defunto e abbellivano le vesti con le quali il defunto o la defunta erano ricoperti e rivestiti – afferma Gabriella Sabatini –. In particolare va sottolineata la ricchezza della tomba di una fanciulla di età adolescenziale, che aveva numerosissime fibule e, in particolare, quattro dischi ornati in bronzo che andavano a delimitare la parte superiore della stola con la quale era avvolta. Poi – prosegue – abbiamo trovato numerosissime collane, anelli e bracciali”. Come ricordato dalla dottoressa Sabatini e stando agli storici antichi, sin dal IX secolo a.C. l’Altopiano di Colfiorito era abitato dagli umbri-plestini che vivevano in villaggi sia di fondovalle che in altura, principalmente sul monte Orve. A fondovalle, oltre alle necropoli, vi era anche il santuario della Dea Cupra, definito dagli archeologi il centro della comunità dei plestini.

LE TOMBE DEL CARRO E DELLA PRINCIPESSA – Quest’ultima necropoli rappresenta una delle tante scoperte avvenute nel corso degli anni in quella zona. Il Mac – Museo archeologico di Colfiorito – conserva al suo interno molti di questi oggetti. Solamente undici anni fa, in occasione della realizzazione della nuova Ss77, la terra regalò altri sensazionali rinvenimenti. È il caso delle tombe della Principessa e del Carro. In quest’ultima, la particolarità ha riguardato la scoperta di sei cerchioni appartenenti a un carro e a una biga. Nel 2019 Anas-Quadrilatero e Comune di Foligno annunciarono la realizzazione di una mostra alle Terme di Diocleziano a Roma e poi a palazzo Trinci, rendendo successivamente visibili in maniera permanente i ritrovamenti al Mac di Colfiorito. Da allora però non si è saputo più nulla, se non che a inizio 2022 alcuni reperti erano ancora oggetto di restauro.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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