Mancanza di risorse, personale e strumentazioni nelle strutture sanitarie della Valle Umbra. Sono i nodi cruciali emersi nell’ambito della visita che Pd, Movimento 5 stelle, Alleanza verdi e sinistra (SI-AV) e Psi hanno fatto nelle strutture di Foligno, Montefalco e Assisi, nell’ambito della mobilitazione che li sta portando a compiere una serie di sopralluoghi in tutti i territori della regione. La seconda tappa, in ordine temporale, è quella che ha interessato, come detto, la Valle umbra, a cominciare dal “San Giovanni Battista”.
“Un ospedale di eccellenza – si legge in una nota congiunta – che rischia di scontare la sua centralità e la sua efficienza a causa della disorganizzazione della sanità regionale, che fa confluire centinaia di pazienti per esami di routine, prestazioni specialistiche come la Pet Tac o per accessi al pronto soccorso”. “In tutte e tre le aree visitate – proseguono gli esponenti delle forze politiche – resta costante il problema della mancanza del personale e del sovraccarico di quello in servizio, sottoposto a turni massacranti. Servono investimenti e assunzioni – sottolineano – perché troppo spesso gli operatori non fanno fronte solo alla mancanza di personale ma si trovano costretti a fare i conti con la mancanza di presidi sanitari e strumentazioni”. Presente alla visita anche la deputata di Alleanza verdi e sinistra, Elisabetta Piccolotti, che sui social ha dichiarato come l’amministrazione Tesei, così come il Governo Meloni, stiano “spingendo sulla privatizzazione, per far fare affari a poche cliniche a discapito delle persone che hanno un reddito basso e medio. Tutto questo – dice – è intollerabile e per questo abbiamo deciso di lanciare una mobilitazione unitaria delle opposizioni.
A snocciolare i numeri di quella che è la situazione nell’ospedale di Foligno è stata, invece, la consigliera comunale in quota Pd, Rita Barbetti, che ha posto l’accento sui 46mila accessi al pronto soccorso registrati nel 2022. “Questa cifra esorbitante – ha commentato – è dovuta in gran parte alla mancata presenza di servizi territoriali adeguati, che potrebbero filtrare ed assorbire una parte degli accessi al pronto soccorso stesso”. Per la “dem” una situazione “al limite della resistenza”. “Il personale sanitario, encomiabile per impegno e tenacia – ha quindi sottolineato -, è stanco e sfiduciato; ci sono tante carenze e alcune anche molto importanti”. Tra quelle citate la mancanza di cinque radiologi rispetto al 2019. “Tre sono andati nel privato – dichiara – e due a Perugia”. Passando alla chirurgia, Barbetti ha parlato di un reparto in sofferenza “perché – ha detto – spesso sono appoggiati lì pazienti provenienti da altri reparti, e questo va ad inficiare la programmazione chirurgica”. Citato, poi, il rapporto tra infermieri e pazienti, uno a 14, e quello tra Oss e pazienti, uno a 26. Per la consigliera del Partito democratico “un fenomeno accentuato è la presenza di tantissimi anziani e grandi anziani, cronici, che potrebbero essere seguiti anche diversamente”. Ma Rita Barbetti va anche oltre, ricordando come la commissione che doveva lavorare sull’integrazione tra gli ospedali di Foligno e Spoleto per dar vita al polo unico abbia “consegnato i lavori a maggio 2023 ma – dice – ancora non è stato fatto nessun passo avanti”. “In una situazione ormai da tempo così preoccupante – conclude – colpisce che nessuna voce si sia mai levata da parte dell’amministrazione comunale di Foligno, a sollecitare interventi della Regione e della Usl Umbria 2 volti a risolvere problemi impellenti della nostra sanità. Le commissioni consiliari e l’unico consiglio comunale aperto sull’argomento sono stati chiesti ed ottenuti dalle forze politiche di opposizione”.