Denunciati per aver ucciso specie protette. A finire nei guai cinque cacciatori, che stavano esercitando l’attività venatoria nei territori di Foligno, Montefalco e Gualdo Cattaneo, compiendo diversi illeciti.
In particolare, a Foligno i carabinieri forestali hanno denunciato un 40enne che per cacciare si era servito di un richiamo acustico non consentito: riproducendo il canto continuo e ripetitivo del fringuello aveva ucciso 13 esemplari da un riparto utilizzato per la caccia. I militari hanno così proceduto al sequestro penale dell’arma, degli uccelli uccisi, delle munizioni e del richiamo acustico, denunciando alla Procura il responsabile, con precedenti specifici, per caccia con mezzi non consentiti e abbattimento di avifauna protetta.
Reato, quest’ultimo, contestato anche ad altre tre persone che stavano cacciando nei territori di Montefalco e Gualdo Cattaneo. In questo caso, riscontrata anche l’omessa denuncia di un fucile e l’uso di mezzi non consentiti, con riferimento all’utilizzo di un fucile contenente più di due colpi nel caricatore. Un quarto soggetto, già destinatario di un divieto di detenzione armi e munizioni, è stato, infine, denunciato per furto venatorio, in quanto privo di licenza di caccia. L’uomo aveva abbattuto numerosi esemplari di fringuelli. A suo carico anche la detenzione e il porto illegale di un fucile da caccia.
Il bilancio tracciato dai carabinieri forestali, al termine del calendario venatorio regionale, che si è chiuso il 31 gennaio scorso, parla di 4.500 controlli effettuati su tutto il territorio regionale con l’identificazione di 3mila persone e verifiche su 740 veicoli. Diciassette, nel complesso, le denunce, 15 i sequestri penali e tre perquisizioni. Centottantadue, invece, le sanzioni amministrative per un importo di 29.500 euro.
Inoltre, nelle ultime settimane di gennaio e le prime di febbraio i militari hanno effettuato una specifica campagna controlli denominata “Fauna Sicura”, finalizzata al contrasto degli illeciti venatori, con particolare riguardo all’abbattimento di fauna protetta e all’utilizzo dei mezzi di caccia non consentititi come ad esempio l’uso di richiami elettroacustici. Gli illeciti penali riscontrati sono stati 10, cinque dei quali hanno riguardato l’abbattimento di avifauna protetta, uno l’esercizio di attività venatoria in forma vagante in territorio di divieto, una detenzione abusiva di arma e tre per caccia con mezzi non consentiti (due con richiami e uno con visore notturno durante la caccia di selezione).