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Il magistrato Fausto Cardella incontra gli studenti dello “Scarpellini”

Gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico hanno avuto l'occasione di ascoltare e parlare da vicino con il giudice, parte attiva dei processi antimafia degli anni ’90. Donato agli alunni l’albero di Falcone, simbolo di lotta alle mafia e ad ogni forma di criminalità organizzata

Pubblicato il 17 Aprile 2024 17:23 - Modificato il 18 Aprile 2024 12:18

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Il magistrato Cardella racconta la mafia ai ragazzi. Gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico Aeronautico “F.Scarpellini” nella mattinata di martedì 16 aprile hanno avuto l’occasione di incontrare il magistrato Fausto Cardella, presidente della Fondazione umbra per la prevenzione dell’usura, ruolo assunto subito dopo il suo pensionamento. Il magistrato, che ha condotto le indagini dei più importanti processi per mafia della storia recente, a 32 anni di distanza dai tragici eventi ha parlato agli alunni della strage di Capaci e via D’Amelio, nelle quali persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli uomini delle rispettive scorte. Un racconto, quello di Cardella, che ha ricostruito la storia dei primi anni Novanta in cui Cosa Nostra dichiarò ufficialmente guerra allo Stato.
Dopodiché il magistrato ha lasciato la parola agli studenti, rispondendo con garbo e fermezza alle domande, invitando tutti i ragazzi a fare la propria parte e ad assumersi le proprie responsabilità di cittadini.
Al termine dell’incontro, coordinato dal giornalista Fabio Luccioli, direttore della Gazzetta di Foligno e Radio Gente Umbra, ha preso la parola il tenente colonnello Marco Fratoni (comandante del reparto dei carabinieri biodiversità di Assisi), che ha introdotto il progetto “Un albero per il futuro”, iniziativa promossa dal Ministero per la transizione ecologica dei carabinieri, che prevede la messa a dimora per il quadriennio 2021-2024 di oltre 50.000 piantine in tutto il territorio nazionale.
L’Arma ha donato allo Scarpellini L’albero di Falcone (ficus macrophylla, come quello che cresce nei pressi della casa palermitana del giudice assassinato), simbolo della lotta alle mafie e ad ogni forma di criminalità organizzata.
Ad intervenire anche la preside, Federica Ferretti: “Una cittadinanza attiva e democratica passa proprio attraverso l’esercizio dei diritti e dei doveri di ciascuno, sia individuali che collettivi, e la scuola ha il compito di promuovere e sostenere l’acquisizione di valori e comportamenti virtuosi”.

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