Divieto di avvicinamento e di comunicazione con l’ex compagna e i tre figli e applicazione del braccialetto elettronico per assicurare il rispetto della misura cautelare. Sono i provvedimenti disposti dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Spoleto a carico di un 37enne, di origini italiane, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
La storia di violenze fisiche e psicologiche arriva da Foligno con la vittima che, esasperata dai comportamenti dell’ex compagno, ha deciso di rivolgersi alla polizia. Ad intervenire in suo soccorso sono stati gli agenti del Commissariato di via Garibaldi, diretto dal vice questore aggiunto Adriano Felici, che, raccolta la richiesta di aiuto della donna, hanno immediatamente avviato tutti gli approfondimenti investigativi del caso per porre fine all’inferno in cui la vittima ha vissuto per lungo tempo.
Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Spoleto, i poliziotti hanno ricostruito l’intera vicenda: ad emergere è stata, dunque, una storia di violenze perpetrate per anni, con insulti e percosse, anche nel periodo in cui la donna era incinta. Maltrattamenti che non si sono fermati neanche dopo la nascita della figlia, spingendo la vittima ad interrompere la relazione. Una decisione che non ha, però, fermato il 37enne, anzi. Anche dopo la separazione, infatti, l’uomo ha continuato a minare la serenità dell’ex compagna, pedinandola, inviandole messaggi minatori e arrivando anche ad impedirle di avere altre amicizie e frequentazioni. Al punto che, in un caso specifico, il 37enne ha persino percosso un uomo dopo averlo visto parlare con l’ex compagna. In quell’occasione, la donna aveva reagito in difesa dell’amico, venendo lei stessa percossa e riportando lesioni personali.
Da lì, quindi, la decisione di chiedere aiuto alla polizia. Un racconto, quello fatto dalla vittima, che – come detto – ha trovato riscontro negli accertamenti effettuati dagli agenti folignati e che ha portato il gip di Spoleto ad emettere un provvedimento restrittivo a carico del 37enne.
L’uomo, dunque, non potrà avvicinarsi all’abitazione familiare, al luogo di lavoro della vittima e a tutte le aree abitualmente frequentate dalla donna e dai tre figli, dai quali dovrà mantenere una distanza di 500 metri. Ma non solo. Il 37enne, infatti, non potrà avere nessuna forma di comunicazione con la famiglia. E proprio per assicurare il rispetto delle misure adottate, il giudice ha, inoltre, disposto l’applicazione del braccialetto elettronico. Emessa l’ordinanza cautelare, agli agenti di via Garibaldi il compito di rintracciare l’uomo per dare esecuzione alla misura.