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L’Excogita taglia le ore di lavoro ma non gli stipendi. Il proprietario: “Lavorare per vivere, non il contrario”

L'iniziativa dell'azienda di Bevagna durerà per due anni e vedrà scendere l'impegno giornaliero dei suoi dipendenti, mantenendo però le stesse condizioni salariali. Andrea Calzoni (Fim Cisl): “Anticipato il futuro”

Pubblicato il 14 Febbraio 2025 10:50 - Modificato il 15 Febbraio 2025 13:14

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Lavorare per vivere e non il contrario. Questa sembra essere la direzione intrapresa della Excogita di Bevagna, che con il supporto dei propri consulenti aziendali, il dottor Fabio Ludovici e la dottoressa Valentina Russo, e della Fim Cisl Umbria del segretario Andrea Calzoni. L’azienda, che si occupa di progettazione e costruzione banchi prova e macchine speciali nei settori aeronautico, industriale, ferroviario e medicale, ha ridotto l’orario di tutti i dipendenti, passando dalle 40 alle 35 ore settimanali senza nessuna diminuzione del salario.

Una scelta di welfare, quella dell’azienda bevanate, che si slancia verso ciò che oggi è sempre più argomento di discussione e di sperimentazione, cioè la garanzia del benessere dei lavoratori e del legame tra la conciliazione del tempo lavorato con la vita privata. I consulenti del lavoro, Fabio Ludovici e Valentina Russo, hanno dichiarato in merito: “Sembrava quasi inverosimile riscontrare in una piccola-media impresa una evoluzione del rapporto con la forza lavoro fondata su obiettivi anziché su cicli produttivi fissi. Va riconosciuta all’ingegnere Mirco Ronci, proprietario e amministratore unico dell’azienda, una manifesta e indiscutibile levatura culturale anche, ma non solo, nella visione del rapporto complesso e in continua evoluzione, tra la contrattazione collettiva e quella di secondo livello e per il suo attento sguardo alle nuove generazioni”.

Quella di Excogita è una sperimentazione della durata prevista di due anni. Infatti il 16 dicembre dello scorso anno, tutti i lavoratori dell’azienda hanno firmato un contratto che prevede una riduzione d’orario di 5 ore sul monte settimanale, passando dalle 40 in vigore fino alla fine del 2024, a 35, passando, nel dettaglio, dalle 8 ore di lavoro giornaliere a 7. Lo scopo di questa mossa sarebbe sì, quello di tutelare la qualità della vita dei dipendenti, ma anche quello di aumentarne la produttività e l’efficienza, oltre che limitare l’impatto ambientale delle attività lavorative svolte.

“La nostra è una bellissima scommessa – ha commentato il proprietario di Excogita, Mirco Ronci -, pensiamo che l’azienda debba e possa rinunciare  a diverse ore lavorative destinandole al proprio personale. Ognuno potrà dedicare più tempo a se stesso per stare meglio. Stare meglio significa anche migliorare la qualità del lavoro. Il mondo del lavoro è in evoluzione e innovare è sempre stato nel DNA della Excogita – conclude -. Lavorare per vivere e non il contrario”.

In questa scelta di innovazione, l’azienda è stata anche supportata dal sindacato Fim Cisl umbro, che nella persona del segretario, Andrea Calzoni, ha commentato entusiasticamente il passo in avanti dell’impresa di Ronci.

“Ridurre a sette ore giornaliere – ha commentato Calzoni – quello che da anni è un orario fisso contrattuale di otto ore è la scommessa che un mondo del lavoro moderno deve fare, innovando processi migliorando quella produttività che passa anche attraverso il benessere e la salute dei lavoratori. Excogita Srl ha saputo anticipare quello che sarà in futuro un passaggio inevitabile”.

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