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Ai domiciliari in un centro di recupero, rapinano un operatore sanitario e scappano

I due uomini, ospiti di una struttura per tossicodipendenti di Spello, sono stati rintracciati a stretto giro dai carabinieri ed arrestati. Dopo aver aggredito la vittima, l’avevano legata mani e piedi per poi fuggire a bordo della sua auto con 60 euro in contanti e quattro cellulari

Pubblicato il 28 Luglio 2025 13:33 - Modificato il 28 Luglio 2025 13:34

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Rapina aggravata in concorso ed evasione. Sono i reati contestati a due uomini, di 28 e 35 anni, arrestati dai carabinieri della Compagnia di Foligno, agli ordini del capitano Antonello Maria De Sanctis. Entrambi ospiti della comunità per il recupero di tossicodipendenti di Spello, dove si trovavano agli arresti domiciliari, nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 luglio, hanno immobilizzato un operatore sanitario nel tentativo di rubare in maniera indisturbata, per poi darsi alla fuga.

Era da poco passata la mezzanotte quando i due sono entrati in azione all’interno del “Centro attività sulla tossicodipendenza onlus Assisi” (Cast) di Spello. Dopo aver raggiunto l’infermeria, cacciaviti in mano hanno aggredito l’operatore, un 50enne che in quel momento stava lavorando. Lo hanno quindi colpito, per poi immobilizzarlo a terra, legandogli polsi e caviglie. A quel punto si sono impossessati di una sessantina di euro in contanti, di quattro cellulari della struttura e delle chiavi dell’auto della vittima, a bordo della quale sono fuggiti.

L’allarme è scattato dopo una decina di minuti, quando l’operatore – ancora sotto choc – è riuscito a liberarsi e a chiedere aiuto. Immediato l’intervento dei carabinieri: a raggiungere la comunità sono stati, infatti, i militari della Sezione Radiomobile insieme ai colleghi delle stazioni di Spello e Colfiorito, che hanno dato subito avvio alle indagini. Fondamentali le immagini riprese dall’impianto di videosorveglianza interna, che hanno permesso ai militari di risalire all’identità dei responsabili, confermata dall’assenza dei due uomini dalla struttura, dove – come detto – si trovavano agli arresti domiciliari.

Dopo avergli dato un volto, è, dunque, scattata la caccia all’uomo, che ha portato i carabinieri a setacciare tutto il territorio. Poche ore sono bastate agli uomini dell’Arma per rintracciarli. L’auto, infatti, è stata localizzata nel giro di poco tempo a Foligno: chiusa a chiave e con la refurtiva ancora all’interno, fatta eccezione per il denaro. Elemento questo che ha fatto pensare ai militari che i due uomini l’avessero parcheggiata solo momentaneamente per poi tornare a prenderla e proseguire la fuga.

Piano che, però, è saltato, con i due che sono stati individuati a stretto giro. Entrambi, infatti, avevano provato a nascondersi dietro alcune auto parcheggiate vicino al parco dei canapè. Alla vista dei carabinieri, hanno provato a scappare, ma sono stati bloccati dopo pochi metri. Perquisiti, addosso di uno dei due i militari hanno rinvenuto le chiavi dell’auto rubata all’operatore sanitario del Cast. Portati in caserma, alla luce degli indizi emersi a loro carico e dei precedenti di polizia, sono stati arrestati e portati in carcere a Spoleto su disposizione del Pm di turno. La refurtiva, invece, è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. 

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