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Sanità, le dieci domande dei “dem” della Valle Umbra alla Tesei

Pubblicato il 24 Gennaio 2022 11:17 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:21

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La sanità continua a tenere banco tra i comuni della Valle Umbra. E così, dopo l’assemblea convocata da Cgil, Cisl e Uil negli scorsi giorni, torna a farsi sentire anche il mondo della politica. In particolar modo quello targato Partito democratico che, attraverso una nota diramata dal gruppo di Foligno e sottoscritta anche da quelli di Spello, Trevi, Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, Valtopina e Nocera Umbra, ha messo in fila tutta una serie di domande indirizzate alla presidente della Regione, Donatella Tesei. Una sorta di questionario a risposta aperta, che punta a chiarire alcuni degli aspetti più controversi legati alla questione sanitaria che si sono fatti via via strada con sempre maggior forza nel corso del tempo. Dieci, in particolare, gli interrogativi posti alla governatrice umbra e rispetto ai quali i “dem” della Valle Umbra auspicano una risposta seria ed esaustiva. 

Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le questioni poste all’attenzione dell’inquilina di palazzo Donini. La prima domanda fa riferimento, in particolare, ai distretti sanitari. In che modo pensa – si chiedono e chiedono dal Pd – che la loro riduzione favorisca una migliore efficienza della sanità sul territorio? Questo, dunque, il primo interrogativo posto, prima di passare alla spinosa vicenda della carenza di organico. Su questo fronte le richieste sono molteplici. Si va dai tempi per provvedere all’assunzione dei primari mancanti all’ospedale di Foligno – ad oggi sarebbero nove – a quelli per la nomina di un direttore sanitario che effettivo e non “pro tempore”. Il riferimento è, in questo caso, all’incarico attualmente svolto dal dottor Mauro Zampolini. 

I “dem” chiedono inoltre di sapere se “è vero che i contratti proposti agli operatori sanitari per lavorare nei presidi pubblici sono a tempo determinato ed economicamente meno appetibili dei contratti che offrono loro le regioni limitrofe” e perché non si sia provveduto “alle assunzioni necessarie per garantire un servizio adeguato agli umbri durante la pandemia, pur avendo le risorse che sono state stanziate dal governo centrale”. 

Riflettori accesi anche sulle liste d’attesa, il cui snellimento troverebbe un limite nell’insufficienza di personale, e sulla scelta di alcuni professionisti di “dimettersi e svolgere attività privata”. 

C’è poi la questione che ha tenuto banco nelle ultime settimane. Ossia, quella relativa alla terapia del dolore. “Come ha intenzione di ripristinare servizi che fanno parte dei Livelli essenziali di assistenza che sono stati recentemente sospesi?” è, infatti, il quesito posto dal Partito democratico, che chiede anche di sapere come verrà potenziato il San Giovanni Battisti “per permettergli – sottolineano – di svolgere il servizio per cui è stato rinnovato e fatto crescere nel corso degli anni: cioè quello di servire un ampio bacino di utenza che, con la nuova SS77, arriva fino alla regione Marche?”. 

In chiusura, infine, i “dem” vogliono sapere se ci sia l’intenzione di convocare dei tavoli di confronto con tutti i soggetti interessati per discutere del nuovo piano sanitario regionale e se Donatella Tesei possa “affermare con onestà che le inefficienze registrate finora nelle strutture pubbliche sono imputabili solo e soltanto alla pandemia e non sono invece un modo per far sì che sempre più cittadini umbri si rivolgano alla sanità privata. Settore che – concludono – in campagna elettorale ha affermato di voler potenziare”.

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