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Pellegrinaggio vaccinale, la Regione: “Insensato”. Dosi ai 40enni, si anticipa

Pubblicato il 10 Giugno 2021 11:52 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:15

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“Insensato vaccinarsi in altre regioni con dosi non consigliate per alcune fasce d’età”. Il monito arriva dalla Regione, che interviene sul “pellegrinaggio vaccinale” di alcuni umbri fuori dai confini per sottoporsi ad AstraZeneca o Johnson&Johnson. Un fenomeno che ha scatenato alcune polemiche, ma che da palazzo Donini viene bollato come “insensato”. A dirlo è Marco Cristofori, componente del Nucleo epidemiologico regionale: “Con la forte discesa del Covid-19 ed un’incidenza del contagio molto bassa, la corsa al vaccino è inutile. Che senso ha – si domanda Cristofori – vaccinare con AstraZeneca o Johnson ragazzini o fasce d’età per cui questi prodotti sono sconsigliati? Il rischio è più alto del beneficio”. A fargli da eco, nel corso del consueto punto settimanale sull’epidemia in Umbria, è il commissario straordinario al Covid-19, Massimo D’Angelo. “Se fossimo stati in una situazione critica – sottolinea il dottor D’Angelo -, l’immediatezza dell’intervento vaccinale avrebbe garantito minori contagi. Ma in questo momento – prosegue – si deve procedere con interventi vaccinali secondo le linee d’indirizzo definite dagli organi nazionali e internazionali”. Una cosa che, per i vertici regionali, in Umbria sta avvenendo in maniera corretta. “Abbiamo sempre rispettato i protocolli e anche ai maturandi abbiamo somministrato Pfizer – rimarca l’assessore alla Sanità, Luca Coletto -. In tema di salute non siamo secondi a nessuno e lo abbiamo dimostrato”. 

I NUMERI – Gli umbri che hanno ricevuto la prima dose sono 422.065 (54,68% della popolazione), mentre il ciclo completo ha riguardato 187.241 persone (24,09%). In totale, sono state somministrate 594.422 dosi sulle 657.445 consegnate. E se da una parte l’Umbria lamenta ancora la scarsa quantità di dosi in arrivo, dall’altra il Cuore verde d’Italia si prepara ad anticipare di qualche giorno l’inizio della vaccinazione ad alcune fasce d’età. Inoltre, da lunedì partiranno le prime somministrazioni in farmacia (116 quelle pronte ad iniziare) con Johnson&Johnson per gli ultrasettantenni.

QUARANTENNI, SI ANTICIPA – Entro la fine di questa settimana si completeranno le dosi ai 50enni prenotati e dalla prossima si partirà con i 40enni. “Stiamo anticipando rispetto al calendario che ci eravamo dati – afferma Massimo D’Angelo – e in alcune aree le dosi ai 40enni partiranno già da questa settimana. Pian piano, da una campagna emergenziale, quella del vaccino Covid-19 dovrà diventare una campagna ordinaria”. Da mercoledì l’Ast di Terni sarà inoltre la prima azienda umbra che potrà somministrare dosi all’interno dei suoi stabilimenti. La Regione punterà a “scovare” anche tutti coloro che, pur appartenendo alle prime fasce d’età interessate dalla vaccinazione, ancora non hanno aderito alla campagna: “Un processo – specifica Coletto – che avverrà incrociando l’anagrafe sanitaria e quella dei Comuni, in accordo con Anci. Vogliamo capire chi non si è ancora vaccinato e invitare a farlo coloro che sono restii, anche attraverso i tre team mobili dell’esercito”. 

CLASSIFICA DA RIVEDERE – La Regione ha voluto puntualizzare anche rispetto alla classifica nazionale delle somministrazioni per fasce d’età. Pur essendo terza per efficienza nel rapporto tra dosi consegnate e quelle iniettate, i numeri vedono l’Umbria tra gli ultimi posti per la categoria 60-69. “Questo perché – analizza Fortunato Bianconi, amministratore unico di Umbria Digitale – i report vengono fatti al netto delle monodosi. Per i sessantenni noi abbiamo usato in maniera intensiva Johnson&Johnson, che però non viene conteggiato. La comparazione non può quindi essere reale: è un elemento che abbiamo evidenziato alla struttura commissariale e che, se aggiornato correttamente, ci porterebbe dal 69% all’81% delle somministrazioni”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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