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Infrastrutture ferroviarie in Umbria, la Cgil chiede maggior impegno della Regione

Pubblicato il 21 Maggio 2021 13:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:24

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È la lentezza della Regione nel superare l’attuale fase di stallo sul versante delle infrastrutture ferroviarie a preoccupare la Filt Cgil dell’Umbria. Questo, infatti, il fil rouge della conferenza indetta venerdì dalla stessa sigla sindacale durante cui è stato fatto il punto, tra le altre cose, sulla situazione delle Omc e di Rfi e sul piano di investimenti ed assunzioni previsto per la rete ferroviaria del Cuore verde d’Italia. A farsi portavoce del dissenso montato in casa Cgil sono stati il coordinatore regionale delle attività ferroviarie e appalti, Ciro Zeno, ed il responsabile della Camera del Lavoro di Foligno, Angelo Scatena.

Il primo, dal canto suo, parla del Recovery Plan come di “un’opportunità storica in ottica di rilancio delle infrastrutture umbre”. Opportunità che, parola del sindacalista, “la politica regionale non sta intercettando”. Zeno osserva, infatti, come nel Pnrr regionale si discuta solo in modo sommario il tema delle infrastrutture. “Nel documento – sottolinea – si parla solo della connessione dell’aeroporto San Francesco alla linea Terontola-Perugia-Foligno. Progetto nobile – aggiunge – ma per nulla sufficiente a rendere veloce l’Umbria, che, di fatto, rimane ‘regione tartaruga’”. Secondo Zeno, per meritare l’appellativo di “lungimirante”, l’Umbria “deve oggi mettere mano al Recovery e predisporre un progetto concreto, ovvero quello dell’alta velocità Ancona-Orte”. Questa, insomma, l’idea. Una linea con quattro città interconnesse, tra cui Terni, Spoleto e Foligno, che interceda poi con le Marche. Sul tavolo anche la questione Orvieto, città già interconnessa all’alta velocità. “Non è plausibile – osserva Zeno – che non si fermi uno dei 400 Eurostar che la attraversano, anche perché – aggiunge – si tratta di un bacino di 100mila abitanti che dovrebbe essere intercettato”. In generale, per Zeno, l’Umbria non deve essere campanilista e ragionare, invece, in maniera universale per confrontarsi con le regioni più grandi.

OMC – Poi il fronte Omc di Foligno. La seconda commissione regionale sembra aver verbalizzato l’avvio di verifiche rispetto a quanto chiesto anche dalla Cgil nei mesi precedenti, e cioè la questione revamping dell’attuale struttura. “Un passo importante – commenta Ciro Zeno – che testimonia, in questo caso, l’attenzione delle istituzioni”. Nel frattempo, la sigla chiede la ricopertura immediata delle circa 35 unità operative in uscita per i pensionamenti di dicembre. In questo senso, il sindacalista rende giustizia al ruolo della Cgil nella decisione presa da Rfi di procedere in tutt’Italia a circa mille assunzioni, alcune delle quali, dunque, anche in Umbria.

Angelo Scatena pone inoltre l’accento sulla necessità di potenziare la rete intesa come insieme di infrastrutture sia ferroviarie che stradali. Versante, anche questo, rispetto cui la Cgil taccia la Regione di “poca attenzione”. “Auspichiamo – riferisce Scatena – che la Fcu abbia una risoluzione di utilizzo dell’asse ferroviario tra Perugino e Ternano con collegamento a Roma. Riteniamo fondamentali – spiega poi – realizzazione e completamento della “Tre Valli”, perché opportunità di sgonfiare il nodo di Perugia dal punto di vista della viabilità verso Foligno e Spoleto”. Di fatto, per Scatena, il potenziamento delle infrastrutture regionali è conditio sine qua non perché l’Umbria sia appetibile anche per gli investimenti degli imprenditori.

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