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Trevi guarda al post Covid e lancia un invito: “Venite in vacanza e restate a viverci”

Pubblicato il 28 Aprile 2020 15:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:49

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“Scegliete Trevi per venire in vacanza, ma poi restate a viverci”. È l’invito lanciato dal sindaco Bernardino Sperandio che insieme alla sua squadra guarda al post pandemia. L’emergenza Covid-19 ha inciso pesantemente sul turismo, che risulta tra i settori maggiormente colpiti, e l’imperativo oggi è quello di lavorare per costruire il domani. Un imperativo che vale ancora di più per i piccoli borghi, compresi quelli umbri, che sui flussi turistici hanno costruito una parte importante della loro economia.

“In attesa che il Governo detti le norme per la ripartenza di questo settore – spiegano da Trevi – il Comune sta esaminando le criticità emerse, al fine di candidare la città non solo come luogo in cui trascorrere le vacanze immersi nel verde e nella natura, ma anche come possibile attrattore di nuova residenzialità”. Duplice, dunque, il binario su cui si sta muovendo la giunta comunale: da un lato spingere l’acceleratore sul fronte turistico, dall’altro intercettare nuovi potenziali residenti.

L’idea è quella di coniugare i concetti di smart working e seconda casa, creando le condizioni per soggiorni in luoghi tranquilli con ampi spazi all’aperto. Soluzione da molti scelta anche per affrontare la quarantena. “Abbiamo visto che le situazioni più drammatiche si sono sviluppate nelle aree più densamente abitate – ha commentato al riguardo Sperandio – e abbiamo constatato che gli spazi aperti, gli ambienti salubri, l’aria pulita e una sana cultura dell’alimentazione creano salute, sono nemici delle pandemie”.

Da qui, dunque, l’invito a visitare Trevi e a rimanerci a vivere. “In quest’ottica – gli ha fatto eco l’assessore al turismo, Stefania Moccoli – stiamo ragionando su una serie di iniziative utili a riattivare, quando le restrizioni lo consentiranno, i flussi turistici verso i tanti e suggestivi sentieri, cammini e monti. Ma anche a sfruttare parchi e piazze per organizzare eventi rispondenti alle norme di distanziamento sociale. Ma soprattutto – ha concluso – abbiamo un ottimo livello di strutture socio sanitarie e assistenziali e di servizi volti alla promozione della qualità della vita e del benessere”.

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