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Trevi, dimissioni Tribolati: opposizioni all’attacco

Pubblicato il 27 Gennaio 2016 16:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:41

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Le dimissioni dell’assessore al bilancio del Comune di Trevi, Gianluca Tribolati, non hanno lasciato indifferenti le forze di opposizione, che si sono subito scagliate contro l’amministrazione guidata da Bernardino Sperandio. Ad intervenire sulla vicenda è stato, primo fra tutti, il Nuovo Centro Destra. “Era troppo facile prevedere questa fine ingloriosa” è il commento a caldo di Mirko Menicacci ed Elia Pietrolati, rispettivamente vice coordinatore provinciale e coordinatore comunale di Ncd. “Sarebbe troppo facile – spiegano – polemizzare sull’estrazione politico-culturale dell’assessore dimissionario che, era evidente a tutti, mal si integrava con la maggioranza di sinistra; oppure sulla forzatura operata dal sindaco che lo ha comunque nominato assessore, nonostante la mancata elezione in consiglio comunale. Nè vogliamo pensare – sottolineano i due esponenti del Nuovo Centro Destra – a quante volte la litigiosità interna alla giunta abbia ingessato l’azione amministrativa a discapito dei cittadini. Rifuggiamo queste polemiche sterili, ma – attaccano – siamo irremovibili su una richiesta di spiegazioni sui fantomatici “ingenti lavori urgenti degli ultimi giorni dell’anno” che hanno causato divergenze tra gli assessori Tribolati e Pallucchi, poi sfociate nelle dimissioni”. Per Ncd, infatti, “è fondamentale che le poche risorse a disposizione siano utilizzate in modo assolutamente efficace. Non sono più permessi lavori pubblici a favore di qualche amico da accontentare – concludono Manicacci e Pietrolati – nè fare quello che non sia assolutamente necessario per il bene della collettività”. Ma il Nuovo Centro Destra non è stato l’unico ad entrare nel merito della vicenda. In prima linea anche il M5S trevano, che apostrofa le dimissioni di Gianluca Tribolati – come “eclatante simbolo del totale fallimento dell’amministrazione”. “Spingere alle dimissioni il titolare di una delega così importante e delicata – dicono i pentastellati – a causa di contrasti con l’assessore ai lavori pubblici Pallucchi è la prova di come la classe politica dirigente sia ostaggio di personalismi e opportunità che nulla hanno a che fare con il bene comune. Il castello di sabbia – concludono dunque dal Movimento 5 Stelle – si sta sgretolando mentre incapacità e contraddizioni stanno venendo a galla”.  

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