“Sono passati 72 anni da quando salirono le colonne nere della morte e la neve si tinse di rosso. Mi domando ancora perché sono vivo. Dovevo essere con quella pattuglia, ma il destino ha voluto salvarmi. Nessuno potrà ridarci i sogni dei nostri venti anni”. Soffia il vento su Foligno, ma le parole del 91enne partigiano Enrico Angelini (qui il video) rimangono bene impresse nella mente. Solamente il destino lo ha salvato dalla barbarie nazista, che il 3 febbraio del 1944 portò alla cattura di 24 giovani nelle montagne di Foligno per essere poi deportati nei campi di concentramento nazisti. Di quei 24 ragazzi, solamente in 5 fecero ritorno a casa. A 72 anni da quel tragico evento, la città si è fermata per ricordarli. Il sindaco Nando Mismetti, alla presenza di una rappresentanza delle autorità civili e militari, ha depositato una corona d’alloro davanti al monumento che si trova proprio nella via che porta il nome di quel tragico giorno. Un’altra corona è stata poi deposta al cimitero centrale, di fronte alla lapide sulla quale sono impressi nomi dei folignati che hanno perso la vita nei lager di Mauthausen e Flossemburg. Nomi scanditi uno ad uno dalla presidente dell’Aned Umbria, Maria Pizzoni. “Ricordare è un dovere – afferma Manlio Marini, presidente dell’Anpi di Foligno –. Molti nostri concittadini hanno pagato con la loro vita. La Resistenza e la deportazione sono due valori che si sono unificati per combattere un regime nefasto”. Il sindaco Mismetti ha invece ribadito l’importanza di “non abbassare la guardia contro il virus della cattiveria, ancora presente oggigiorno, viste le tragedie che quotidianamente si ripetono”.
VIDEO – Le parole del 91enne Enrico Angelini: https://www.youtube.com/watch?v=EQ7kG_usvn8

