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Da Foligno un modello europeo per l’inserimento lavorativo dei disabili

Pubblicato il 12 Febbraio 2016 14:45 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:29

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Parte da Foligno il nuovo progetto europeo che punta all’inserimento lavorativo di soggetti con disabilità nel campo dell’agricoltura sociale. La Regione Umbria, che coordinerà i lavori a livello nazionale, ha infatti deciso di avvalersi della collaborazione del Centro studi “Città di Foligno” per creare un modello da esportare poi non solo nel Cuore Verde d’Italia ma anche a livello nazionale ed europeo. Il progetto che si chiama “Profarm”, ossia sviluppo professionale e personale dell’individuo nell’agricoltura sociale, avrà una durata di tre anni e potrà contare su un finanziamento di 750mila euro, di cui 250mila stanziati dai soggetti promotori e i restanti 500mila messi a disposizione dalla Comunità europea. L’iniziativa, realizzata in partnership con il Ministero del lavoro ed in particolare con l’Isfol, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, potrà contare anche sulla collaborazione di altri quattro enti, di cui due olandesi e due tedeschi. In prima fila anche i cinque istituti agrari presenti in Umbria e le cooperative sociali, chiamati a costruire percorsi di formazione e di inserimento lavorativo all’interno delle strutture agricole che si renderanno disponibili, come spiegato dal direttore del Centro studi “Città di Foligno”, Mario Margasini, intervenuto ai microfoni di Radio Gente Umbra. “Attraverso un bilancio di competenze molto personalizzato dei soggetti con disabilità ed attraverso lo strumento degli orti sociali o delle serre – ha dichiarato infatti Margasini – proviamo a dare competenze nuove e quindi percorsi lavorativi a persone che oggi trovano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro”. Ad intervenire alla presentazione del progetto, che si è tenuta venerdì mattina nella sede folignate del Centro studi, anche il sindaco della città della Quintana, Nando Mismetti. “Ci troviamo di fronte ad una grande sfida – ha detto il primo cittadino – che è quella dei fondi europei. Si tratta di strumenti che ci permettono di affrontare i cambiamenti e che ci danno la possibilità di mettere al centro il lavoro, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale. Per vincere questa scommessa, che con la nuova programmazione europea riconosce un ruolo di primo piano ai Comuni – ha proseguito – è però necessario fare rete con tutte le associazioni, le imprese e le cooperative che operano sul territorio. Così facendo – ha concluso Nando Mismetti – riusciremo a stringere la forbice tra formazione e lavoro, avvicinando quindi il mondo della domanda a quello dell’offerta”.   

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