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Spoleto, rassicurazioni dalla Provincia: “Liceo scientifico perfettamente agibile”

Pubblicato il 17 Novembre 2016 14:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:46

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I tecnici della Provincia dicono che per il liceo scientifico “Alessandro Volta” è tutto a posto. Certo, è un plesso ad alta vulnerabilità sismica, ma è perfettamente agibile e quindi adatto ad accogliere gli oltre 400 studenti che oggi sono costretti a fare doppi turni in altri plessi scolastici pur di svolgere regolarmente le lezioni. Ma il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, pur non mettendo in dubbio le analisi fatte alla scuola dagli ingegneri provinciali per ben tre volte, non ne è poi così convinto. Così “entro questa settimana, ascolterò il prefetto e altri tecnici, e se nulla osta alla sicurezza dell’istituto, le lezioni potranno riprendere regolarmente. Certo è che qualsiasi soluzione sarà quella più saggia e finalizzata a non far correre alcun rischio agli studenti”, è stata la conclusione del sindaco Cardarelli al termine dell’incontro di mercoledì sera a Villa Redenta, che ha visto di fronte i tecnici della Provincia, Rapicetta e Palazzetti, genitori e studenti del “Volta” (con qualche presenza anche del Magistrale). Un confronto utile a capire se, come asseriscono i tecnici provinciali, la scuola è assolutamente agibile, oppure a causa di un certificato di vulnerabilità sismica “alta” e datato ormai 2008, quella scuola non è poi così sicura. “Il liceo scientifico può essere utilizzato, ma non è facile farlo comprendere”, sono state le parole dell’ingegner Rapicetta non appena finito di sciorinare una serie di dati tecnici, che non hanno fatto altro che innervosire la maggior parte dei presenti tra cui quelli che per effettuare una verifica su un plesso ci vogliono tra i 10 e i 40 mila euro. “Stiamo parlando per statistiche per capire se mia figlia può restare sotto le macerie o meno – ha detto uno dei genitori presenti – i soldi trovateli, così com’è io mia figlia in quella scuola non ce la mando”. “Bisogna trovare una soluzione immediata e sicura – ha aggiunto un altro genitore – vogliamo la certificazione, perché è necessario capire dove vanno i nostri figli”. Ma a prendere in mano la situazione è stato il tecnico provinciale responsabile del patrimonio, Palazzetti. “Su quell’edificio non ci sono rischi – ha esordito – e la responsabilità ce la prendiamo tutta noi. Ma se il sindaco, sulla base di una sua valutazione, dichiara l’inagibilità, noi saremo a sua disposizione per mettere in condizione i ragazzi di proseguire l’anno scolastico”. E su un punto sia il sindaco Cardarelli che il tecnico Palazzetti sono d’accordo. Ed è quello di “rifunzionalizzare quei locali dell’Itis Ipsia oggi chiusi – ha aggiunto il tecnico provinciale – e se sarà necessario allestiremo anche alcuni moduli nel piazzale, ma per questo ci vorranno comunque 60 giorni almeno, e troveremo anche i fondi necessari”. Fondi che, in realtà ci sono, dato che per l’Itis Ipsia, nei cassetti della Provincia, c’è già un progetto di riqualificazione già finanziato per 150 mila euro. 

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