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Spoleto, Cardarelli: “L’incontro con Barberini e Mismetti più difficile del previsto”

Pubblicato il 21 Luglio 2016 14:50 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:45

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 Spoleto chiama ma il sindaco di Foligno, Nando Mismetti non risponde. O meglio, risponde dicendo che “le sue dichiarazioni sono state fraintese”, come ha riferito nella riunione dei capigruppo – svoltasi negli scorsi giorni a palazzo comunale – il consigliere comunale di Rinnovamento, Stefano Proietti, dove si è parlato di sanità. Ed in particolare della tanta auspicata integrazione tra i nosocomi di Spoleto e Foligno. Una cosa è certa, però. Ed è che “non riesco a mettere intorno a un tavolo l’assessore Barberini e il sindaco Mismetti – ha riferito il sindaco Cardarelli – anche perché, forse, tutto è legato alle concomitanti problematiche che stanno investendo il Comune di Foligno”. Certo è che per andare nella direzione “integrazione” tra i due presidi, l’ottimale sarebbe che il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, nominasse una commissione tecnica, come ha fatto il suo pari grado di Spoleto, Fabrizio Cardarelli. Così da formare quella tanto agognata “commissione paritetica” che dovrebbe lavorare per proporre idee concrete, agli organi regionali, sull’integrazione tra le rispettive strutture ospedaliere. Ma che tale possibilità possa diventare concretezza, stando anche alle ultime dichiarazioni del sindaco Mismetti – quelle fraintese per intenderci – pare proprio un lontano miraggio. E allora, se così dovesse essere, che “Spoleto vada avanti da solo, e a quel punto avrebbe tutto il supporto del City Forum e del Tribunale per i diritti del malato”, sono state le parole di Sergio Grifoni, coordinatore del primo, e di Bianca De Angelis, presidente del secondo, in occasione della riunione dei capigruppo comunali svoltasi mercoledì mattina a palazzo comunale e alla quale, appunto, sono state invitate quelle associazioni che ormai da anni si stanno battendo per la salvaguardia dell’ospedale di Spoleto (riunione a cui, come la volta scorsa, non hanno partecipato i capigruppo, o chi ne avrebbe potuto fare le veci, del Pd e del Gruppo Misto), e naturalmente i tecnici della commissione locale (tranne Ercolani a causa di problemi personali). Anche se questa è la parte finale di una riunione che non ha risparmiato certo un “botta e risposta”, a tratti pacato e in altri piuttosto acceso, tra i rappresentanti delle associazioni presenti, amministratori e anche quegli stessi tecnici-medici che stanno lavorando al documento. Con Alessandro Laureti e Antonella Esposito che hanno provato a spiegare, in maniera molto tecnica, le modalità di lavoro che intendono adottare per stilare l’atto da presentare, in maniera congiunta o meno con Foligno, a chi avrà l’onere di redigere il nuovo Piano sanitario regionale, e i rappresentanti delle associazioni che hanno continuato ad asserire che è comunque estremamente necessario “non perdere di vista gli obiettivi, ovvero stringere i tempi e far sì che Spoleto non venga ancora mortificato”. “Dobbiamo essere intelligenti e dare un segnale forte di unitarietà”, ha detto Cardarelli ricordando che comunque l’unica strada percorribile è quella della creazione del terzo polo ospedaliero. Ma c’è una differenziazione da fare, ed è un fatto più volte evidenziato anche dalla consigliera comunale del Pd, Carla Erbaioli, ma prima di tutto ostetrica dell’ospedale di Spoleto. “Un conto è l’urgenza e un altro è il documento che siamo stati chiamati a stilare – sono state le parole di Alessandro Laureti, uno dei tre esperti che fanno parte della commissione tecnica nominata da Cardarelli –. Integrare il personale di cui è carente il San Matteo degli Infermi è qualcosa che va fatto nell’immediato, e non solo in prospettiva futura, ma anche per permettere al nostro nosocomio di lavorare come si deve per dare risposte concrete ai cittadini. Per il documento ci vorrà un po’ più di tempo, ma anche per il Piano sanitario regionale bisognerà attendere ancora un po’”. Certo è che, sia nel reparto di medicina che di chirurgia ma anche in ortopedia e al pronto soccorso, di carenze sotto il profilo medico e infermieristico ce ne sono parecchie. Senza contare poi per quanto riguarda il servizio cardiologico. E a dimostrarlo sono anche le liste d’attesa, davvero interminabili. Anche se il neo direttore generale dell’Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini, ha promesso che a breve, attingendo anche da altre graduatorie concorsuali, tali carenze, o almeno parte di esse, verranno colmate (a riferirlo è stato il sindaco Cardarelli in sede di riunione di capigruppo). “Nell’immediato è necessario fare interventi per le urgenze – ha ribadito anche la vice sindaco, Maria Elena Bececco – non possiamo arrivare sguarniti al Piano sanitario regionale”.

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