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Verso l’Assemblea diocesana, il vescovo: “Vedo il ramo di mandorlo in fiore”

Pubblicato il 19 Settembre 2019 15:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:34

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La Chiesa di Foligno si prepara all’Assemblea diocesana. Sabato 21 e domenica 22 settembre i fedeli si ritroveranno per due importanti momenti di comunione, per riflettere ed approfondire l’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco. Ed è proprio “La gioia del Vangelo” il titolo dell’assemblea di quest’anno, che verrà realizzata insieme ai giovani (ore 15 – auditorium “San Domenico”). Relatore sarà infatti Gioele Anni, giovane giornalista e uditore nel Sinodo dei vescovi dello scorso anno. Dopo il suo intervento e prima delle conclusioni del vescovo Sigismondi, verrà organizzata una tavola rotonda con soli giovani. Domenica alle 18.30 è in programma la concelebrazione eucaristica nella pro cattedrale di Sant’Agostino con l’ordinazione diaconale del seminarista David Girolami. In occasione dell’Assemblea diocesana abbiamo incontrato il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi. Sollecitato sullo stato di salute della Chiesa di Foligno, il presule ha risposto facendo riferimento al profeta Geremia e alla visione del “ramo di mandorlo in fiore”, ovvero il vigilare di Dio affinché la Sua Parola venga realizzata. Ma il mandorlo è anche tra quelle piante che fioriscono al termine del periodo invernale, simbolo quindi di vita e speranza. 

Siamo nella settimana dell’Assemblea diocesana, in programma per il 21 ed il 22 settembre con due momenti egualmente importanti. Eccellenza, come dobbiamo prepararci a questo appuntamento e come si sta preparando la Chiesa di Foligno?

È un’assemblea che risponde al criterio che Papa Francesco suggerisce nell’Evangelii Gaudium. Il Papa dice che dobbiamo abbandonare il criterio ‘si è fatto sempre così’: questa assemblea osserva alla lettera questo criterio. La facciamo di sabato e non di venerdì come solitamente, non facciamo gruppi di studio perché abbiamo scelto di far parlare i giovani e sarà proprio uno di loro a guidare la riflessione sull’Evangelii Gaudium. La tavola rotonda sarà composta solamente da giovani. La nostra Chiesa vuole interpellare loro per riuscire a capire come tradurre l’Evangelii Gaudium nella nostra Diocesi e nella nostra terra. Domenica avremo poi anche la gioia di ordinare diacono un nostro giovane, David Girolami. Quindi è un’assemblea inedita per il modo e per l’ordinazione, visto che in questi tempi di aridità vocazionale, poter ordinare un diacono e prossimamente prete è una bellissima boccata d’ossigeno.

C’è una sorta di filo conduttore che lega l’assemblea diocesana dello scorso anno con quella di quest’anno, visto che i giovani rimangono protagonisti. Gioele Anni è stato a Foligno già lo scorso anno e anche questa volta si parlerà della gioia di annunciare il Vangelo con i giovani…

Gioele è un giovane giornalista che Foligno ha avuto già modo di apprezzare. E’ un giovane che, anche al Sinodo dei vescovi per i giovani, con i suoi interventi ha scritto una pagina importante. Il filo conduttore risponde a quello che il Sinodo ha fatto maturare. La Chiesa non deve essere semplicemente per i giovani, ma deve cambiare la preposizione ‘per’ in ‘con’. Non c’è ‘per’ senza ‘con’, uno non può essere per gli altri se non è con gli altri. Anche questa scelta metodologica del ‘con’ va in questa direzione. Quest’assemblea è illuminata da una frase del profeta Gioele che dice ‘i giovani avranno visioni e gli anziani avranno sogni’.

Qual è lo stato di salute della Chiesa di Foligno?

Se uno dovesse guardare alcuni parametri, come quello delle vocazioni al sacerdozio, dovrebbe dire che c’è febbre alta. Ma, al termine della seconda visita pastorale, ringrazio il Signore. Entrando nelle case ho respirato tanta fede, dove magari c’era sofferenza. C’è inoltre un laicato ricco e vivace, che non ha nulla da invidiare a nessuno e questi sono elementi molto importanti. Tradurrò il tutto in un’immagine che anticipo in questa intervista. Se non riesco a vedere i campi che già biondeggiano per la mietitura come dice Giovanni, vedo però il ramo di mandorlo in fiore come è accaduto a Geremia: questo mi dà tanta pace, serenità e fiducia.

Tornando all’Evangelii Gaudium, Papa Francesco dice “no all’economia dell’esclusione”. A distanza di alcuni anni, il Santo Padre torna sul tema dell’economia visto che nel 2020 sarà ad Assisi per parlare di un’economia sociale, più giusta…

Questo pontificato sprizza profezia da tutte le parti. Accanto al tema dell’economia, ha messo in cantiere per il maggio prossimo anche il tema dell’educazione: due grandi sfide. L’economia che deve cambiare registro, a partire dalla dottrina sociale della Chiesa. Deve cambiare, però, anche registro l’educazione, soprattutto quella dei giovani. Il convegno che il Papa ha indetto per il prossimo maggio è come un binario: a marzo appuntamento ad Assisi e due mesi più tardi a Roma. Economia ed educazione, due frontiere, due binari su cui deve correre il treno di una società che vuole dirsi più umana.

Un tema che sicuramente non può essere trascurato, parlando di economia, è quello dell’ambiente. Papa Francesco con l’enciclica ‘Laudato Sii’ ci invita a migliorare il nostro rapporto con l’ambiente.

Più passa il tempo e più vediamo come la ‘Laudato Sii’ sia una enciclica per questo terzo millennio. Anche in questi giorni in cui assistiamo alla bomba atomica scagliata sulla foresta amazzonica è una realtà. Il Sinodo per le chiese dell’Amazzonia dimostra la straordinaria profezia di Papa Francesco che non solo sveglia la Chiesa, ma sveglia anche la società che non può dormire su questi grandi problemi che sono un grande pericolo per il nostro sistema. Vengo da un convegno sull’astrofisica di qualche giorno fa e mi ha fatto impressione sentire che l’Universo è in espansione e che la voce dell’Universo è la luce e noi non ascoltiamo questa voce. La Terra sta gridando, come quando grida il corpo quando ci manda dei segnali: non possiamo far finta di non ascoltare. Non possiamo limitarci a condannare gli incendi in Amazzonia. Anche noi nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa: se non convertiamo i nostri gesti quotidiani, nessun accordo internazionale potrà rinnovare la Terra.

Foligno sarà al centro dell’attenzione religiose in Umbria anche perché tra qualche settimana si terrà l’assemblea della Ceu.

Si, non siamo solo il centro del mondo ma anche delle Chiese umbre. È una bella immagine, in questa stagione in cui anche come Diocesi dobbiamo imparare a camminare di più insieme. Avere a Foligno questo convegno non è solo motivo di orgoglio, ma anche di conversione. Al di là della loro configurazione, le Diocesi non possono pensare di camminare ignorandosi a vicenda.

Oramai nelle nostre interviste arriva sempre un momento che è diventato una bella abitudine. Mi riferisco alla riapertura di una nuova chiesa. Pochi giorni fa, è toccato a quella intitolata a San Marco che si trova a Sant’Eraclio…

In questi mesi ho avuto la gioia e la grazia di riaprire tante chiese. La ricostruzione post sismica questa volta è partita dalla periferia e mancano più poche chiese da restituire al culto. Ora lo sguardo si deve concentrare sulla Cattedrale. Speriamo che la lentezza burocratica che finora ha impedito di intervenire, possa finalmente cessare. Alcuni incontri al vertice che sono in programma, mi auguro che possano aiutarci ad aprire anche il cantiere nella cattedrale. Anche il centro storico ha bisogno del suo fulcro che è la Cattedrale.

Appuntamento allora all’Assemblea diocesana di questo fine settimana…

Attendo l’Assemblea con trepidazione e con grande gioia. Sono consapevole, senza voler essere profeta o figlio di profeti, che questa formula è vincente.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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