Nessuna apertura anticipata per il commercio al dettaglio. Bocciata dunque la richiesta dell’Umbria, che nell’incontro di giovedì pomeriggio tra Stato e Regioni, aveva chiesto di poter riaprire anticipatamente alcune attività già dall’11 maggio. Riaperture alle quali sarebbero seguite delle altre il 18 maggio che avrebbero compreso bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti. Il Governo non è stato però dello stesso avviso, con il ministro Boccia che ha spedito al mittente le richeste.
“Abbiamo chiesto all’unanimità, come Conferenza delle Regioni, la riapertura del commercio al dettaglio dall’11 maggio, in linea con il cronoprogramma umbro, e dal 18 dello stesso mese la possibilità di gestire, a seconda delle situazioni sanitarie regionali, le varie riaperture, facendo riacquistare alle Regioni la potestà sul proprio territorio e di conseguenza di poter stabilire un proprio calendario”. Lo afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.
“Non comprendiamo – ha sottolineato la presidente Tesei al ministro Boccia durante la Conferenza Stato-Regioni – il diniego alla nostra richiesta trincerandosi dietro la mancanza di protocolli di sicurezza Inail ancora da perfezionare. Questo può essere comprensibile per altri comparti, ma nel caso del commercio al dettaglio basterebbe adeguarsi alle misure adottate per le attività già aperte, così come accade, ad esempio, per l’alimentare e gli articoli per i bambini. I motivi per cui gli altri settori del commercio al dettaglio debbano rimanere chiusi rimangono difficili da comprendere ed è ancor più complesso spiegarlo ai commercianti ormai costretti allo stop da 2 mesi”.
Il ministro Boccia, alla fine dell’incontro, ha riferito che esporrà al più presto la questione al presidente Conte.