Oltre 700 commensali per il più grande ristorante d’Italia, quello allestito in occasione della Festa della Repubblica a Montefalco su iniziativa del Consorzio Tutela Vini, dell’associazione Strada del Sagrantino e dei ristoratori. Un appuntamento che ha segnato un primo passo verso il ritorno alla normalità per tanti avventori e che, al contempo, ha dato il la alla ripartenza della Ringhiera dell’Umbria.
“È andata molto bene – ha commentato il sindaco Luigi Titta -, oltre ogni aspettativa”. Sì, perché le preoccupazioni legate al timore delle persone di ritornare al ristorante con l’emergenza Covid non ancora superata e l’incognita meteo sono state spazzate via dalla grande risposta arrivata dalla gente. Sia da chi ha risposto presente all’invito a pranzo delle attività montefalchesi, sia da chi ha deciso di approfittare della bella giornata di sole per regalarsi una passeggiata nella splendida ringhiera dell’Umbria. “C’è stato un bel movimento – ha proseguito il primo cittadino – e tutto è filato liscio grazie anche alla presenza dei volontari che hanno monitorato la situazione. Non c’è una stima, ma presumo che complessivamente si sia trattato di un movimento di 1.500 persone circa”.
Un bilancio positivo, dunque, che apre la strada a nuove iniziative volte a supportare l’economia del turismo. “Non tutte le settimane – ha sottolineato Titta – ma magari con cadenza quindicinale ed abbinandoci qualche attrazione in più”. Anche perché, come ribadito dal sindaco, occorre pensare ad un’estate diversa dal solito. Un’estate che necessita, in primis, della collaborazione di tutti affinché si rispettino le misure volte a contenere la diffusione del contagio. Chiamati in causa, dunque, forze dell’ordine ma anche cittadini ed attività commerciali.
Intanto il Comune è al lavoro per la riapertura del Museo di San Francesco che il sindaco auspica per la metà di giugno. Anche se l’attenzione è in questo momento per il weekend che verrà, il primo dopo la riapertura dei confini regionali. “Spero che già da questa settimana si possa ripartire – ha commentato Titta – a cominciare dai visitatori delle regioni limitrofe”. Anche perché Montefalco fonda sul turismo una parte importante della propria economia. “Solo in centro storico abbiamo una trentina di attività tra bari, ristoranti ed enoteche e ieri ho visto in servizio almeno 150 unità tra camerieri, baristi e cuochi. Tutto questo significa lavoro, occupazione”.
Nel frattempo Luigi Titta pensa al suo primo anno da sindaco. “Diciamo che questi primi mesi non sono stati una passeggiata, tra le questioni economico-finanziarie, che stiamo gestendo in vista dell’approvazione del bilancio nelle prossime settimane, e l’emergenza Coronavirus. Ma speriamo che alla fine ne sia valsa la pena”.