Trevi e Montefalco chiedono lo stato di emergenza dopo l’esondazione, negli scorsi giorni, dei torrenti Tatarena e Ruicciano. Sebbene la situazione stia pian piano tornando alla normalità nelle due frazioni di Cannaiola di Trevi e La Fratta di Montefalco, le più duramente colpite dalle forti e continue piogge, sono diversi i danni provocati dallo straripamento delle acque. Al punto che i due sindaci, Bernardino Sperandio e Luigi Titta, hanno deciso di rivolgersi alla Regione Umbria per fronteggiare le conseguenze dell’alluvione. Un calcolo dei danni non è stato ancora fatto, ma gli effetti sono ancora ben visibili.
“La rottura dell’argine del Tatarena – ha commentato il sindaco di Trevi – ci ha restituito strade piene di fango, sottoscala e qualche abitazione danneggiati, ma soprattutto campi e terreni allagati. Dopo due giorni di chiusura, però, questa mattina (venerdì 11 novembre) abbiamo riaperto la scuola”. Nel frattempo, secondo quanto spiegato da Sperandio, proseguono senza sosta gli interventi per il ripristino dell’argine. “L’intervento del Consorzio di bonificazione, della protezione civile e della Provincia è stato immediato, ma il lavoro che va fatto è complesso – ha proseguito -, anche perché la rottura si è verificata in un punto in cui è difficile arrivare con i mezzi”. L’intervento in cantiere prevede l’inserimento di alcuni massi, attraverso l’utilizzo di una gru, e il riempimento delle parti vuote con della terra. Il che, come spiegato dal sindaco Sperandio, comporterà una leggera modifica all’interno dell’alveo del Tatarena.
“Fortunatamente siamo riusciti, grazie all’intervento del Consorzio di bonifica e della protezione civile a ripristinare il danno, ossia lo smottamento dell’argine del Ruicciano – gli ha fatto eco Luigi Titta -. L’acqua non fuoriesce più inondando i campi, ma sono diversi i terreni che sono stati allagati, oltre a qualche abitazione”. Il maltempo, inoltre, ha provocato la caduta di un traliccio dell’Enel con l’interruzione per qualche ora della fornitura della corrente elettrica. “Un disagio durato poche ore – ha detto Titta – il tempo di far partire il gruppo elettrogeno, ancora in funzione in attesa che venga completato l’intervento di riparazione”. Ma i danni non hanno interessato solo la frazione de La Fratta. “Problemi – ha concluso il primo cittadino di Montefalco – si sono avuti anche nelle zone di Cortignano, Scacciadiavoli e La Torre, attraversate dall’Attone, dove fortunatamente, però, i danni sono stati più contenuti”.