“L’Umbria in un bicchiere” supera i confini nazionali e fa registrare un altro, entusiasmante, risultato. È andata in archivio la nona edizione dedicata al vino buono, pulito e giusto. Quello promosso con caparbietà da Slow Wine, che a Foligno può contare su una manifestazione che piace sempre più a curiosi e appassionati del settore. Così il vino sostenibile di 48 cantine umbre e 12 marchigiane ha attirato a palazzo Candiotti oltre 600 persone. Tra palazzo Candiotti e la taverna del rione Ammanniti sono stati dunque tantissimi coloro che non si sono voluti perdere il consueto appuntamento con le cantine inserite all’interno della nuovissima guida curata da Slow Food e Slow Wine. Tra loro tante presenze anche da parte di turisti stranieri, che hanno deciso di arrivare a Foligno proprio per partecipare a “L’Umbria in un bicchiere” anche da Olanda e Germania. Le loro aspettative non sono state certo tradite nemmeno sul fronte culinario, vista la presenza dell’area street food curata da quattro realtà folignati: La Locanda di Zucca, Gus, La Mattera e il Forno Pizzoni. Con loro anche lo stand cocktail a cura della Distilleria Varnelli e quello dedicato al caffè di Kuro. Nel ricco e allegro pomeriggio di sabato spazio anche agli approfondimenti, con due laboratori dedicati al metodo classico umbro e al ciliegiolo. Nel salone d’onore di palazzo Candiotti c’è stata anche l’occasione per presentare ai partecipanti la guida Slow Wine 2024, che racchiude le recensioni curate dagli esperti dell’associazione. Una guida decisamente “vissuta”, in considerazione dell’importante lavoro che c’è dietro fatto di visite in cantina, colloqui con i vignaioli e molto altro. Perché quella del “bere sostenibile” è una vera e propria missione dell’associazione, che a palazzo Candiotti ha offerto a cantine e visitatori la possibilità di firmare il manifesto per il vino buono, pulito e giusto. “È andata molto bene – commenta il fiduciario condotta Slow Food Valle Umbra, Gian Paolo Ciancabilla – e le persone si sono potute muovere meglio tra i banchi d’assaggio grazie all’ampliamento delle sale a disposizione. I produttori sono stati molto contenti perché le persone hanno chiesto molte informazioni. I visitatori non si sono limitati ad assaggiare, ma hanno voluto indicazioni su cosa stavano bevendo e come vengono fatti i vini”. Chiusi i portoni di palazzo Candiotti nella serata di sabato, gli organizzatori già pensano all’edizione del decennale. Ancora nessuna anticipazione ma, come affermato da Ciancabilla: “Sarà una festa”.