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Foligno, il Pd spinge sul salario minimo

I consiglieri di opposizione propongono l’introduzione della retribuzione minima di 9 euro l’ora per tutti i dipendenti del Comune di Foligno e per coloro che lavoreranno in un appalto comunale, indipendentemente dalla tipologia contrattuale applicata

Pubblicato il 2 Agosto 2024 16:23 - Modificato il 4 Agosto 2024 13:58

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Salario minimo di 9 euro l’ora per i dipendenti del Comune e quelli degli appalti comunali. Questa la proposta messa in campo dal gruppo consigliare dem dell’opposizione del folignate composto da Rita Barbetti, Maura Franquillo, Mario Bravi e Giorgio Gammarota, i quali, alla luce di una serie di considerazioni e premesse a dimostrazione dell’importanza del salario minimo, hanno avanzato al sindaco e alla giunta comunale una mozione sul tema articolata in quattro punti.
Tra le varie premesse riportare, rientra ad esempio la rilevazione Inps “secondo cui nel nostro Paese 4,6 milioni di lavoratori guadagnano meno di 9 euro l’ora: quota che diventa il 35% tra gli operai agricoli e il 90% dei lavoratori domestici, mentre 2,5 milioni non arrivano a 8 euro”. Ma anche il presupposto secondo cui “il salario minimo legale è già una realtà in 22 Paesi europei su 27, dove ha dimostrato di contribuire all’aumento degli stipendi dei lavoratori che venivano pagati di meno” o ancora il fatto che, come si legge sempre nella proposta avanzata dai consiglieri del Pd, “il sostegno all’introduzione di una legge sul salario minimo può essere un modo per i sindaci per dimostrare l’impegno in ordine ai valori di equità e giustizia sociale: garantire che tutti i lavoratori abbiano un reddito dignitoso può contribuire a creare una società più equa e inclusiva”. Vengono inoltre riportati dati relativa al nostro territorio: “In Umbria si evince un dato significativo pari a -17% dei salari rispetto al dato nazionale e a Foligno -13% nel sistema locale del lavoro che comprende anche i comuni di Spello, Trevi, Valtopina, Bevagna e Montefalco”, vengono poi avanzate le seguenti considerazioni a favore della proposta, secondo cui ad esempio “l’introduzione di un salario minimo adeguato può migliorare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti, migliorando anche le imprese nel lungo termine”, e ancora “l’istituzione di un salario minimo orario per i lavoratori in forza alle ditte appaltanti del pubblico o del privato, investe in pieno l’interesse e l’ambito comunale, per le ricadute intrinseche verso i lavoratori diretti e indiretti, che sono prima di tutto cittadini, come tutti gli effetti connessi, in ordine alla riduzione delle disuguaglianze, alla riduzione della dipendenza dai sussidi statali e lo stimolo che porterebbe all’economia locale”. I consiglieri del Pd ritengono inoltre che “un salario minimo più alto può ridurre la dipendenza dei lavoratorio dai sussidi statali o dai programmi di assistenza sociali erogati dal comune. Quando i lavoratori percepiscono un reddito sufficiente per soddisfare le proprie esigenze di vita, è meno probabile che debbano fare affidamento sui sussidi governativi e distribuiti nel territorio dal comune; ciò può ridurre gli oneri finanziari complessivi per il governo e consentire di allocare risorse verso altre urgenti priorità sociali”.
Quelli sopra elencati sono solamente alcuni dei presupposti e delle considerazioni avanzate in favore alla proposta. In sintesi possiamo quindi affermare che, secondo quanto espresso nella proposta dai consiglieri dem, il salario minimo sarebbe un risultato che tutte le società dovrebbero raggiungere per migliorare la qualità della vita dei cittadini, i quali avendo un tenore di vita migliore contribuirebbero, spendendo di più, a favorire anche la produttività delle imprese. Un vantaggio non solo per la popolazione, ma anche per il Comune e gli enti governativi che verserebbero meno contributi per le persone in difficoltà economica, che diminuirebbero. 
Questa, quindi, nello specifico la lista che costituisce la proposta di salario minimo con la quale – come si legge nella mozione – il gruppo di minoranza impegna il sindaco e la giunta “ad introdurre l’adeguamento per tutti i dipendenti del Comune di Foligno e per coloro che lavoreranno in appalto comunale, indipendentemente dalla tipologia contrattuale applicata, ad un salario minimo di 9 euro l’ora”, ma anche “a introdurre la precondizione obbligatoria nella stesura del testo di tutti gli appalti comunali e di tutti i contratti sottoscritti dagli enti controllati dal comune, indipendentemente dalla loro forma giuridica, che tutti i lavoratori che saranno impegnati nelle attività previste dai predetti contratti, dovranno avere un salario minimo di 9 euro l’ora”, e ancora “a sostenere in tutte le opportune sedi istituzionali gli atti e le misure che prevedano l’introduzione del salario minimo equo per i lavoratori pubblici e privati ed una legge sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali e sui datori di lavoro”, infine “a promuovere confronti istituzionali con associazioni di categoria, sindacati e realtà imprenditoriali per sporre i dati e le motivazioni che rendono l’approvazione di questa legge prioritaria per il nostro Paese”.

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