Un giugno con il 36% in meno delle precipitazioni rispetto alla media storica, con un deficit complessivo a partire da settembre 2023 del 14%. È uno dei passaggi riportati nell’ultimo bollettino idrico dell’Umbria redatto dal Distretto idrografico dell’Appennino centrale all’indomani della riunione dello scorso 24 luglio. Per i tecnici incaricati di redigere la “fotografia” umbra, la situazione in premessa “ha ridotto significativamente la ricarica dei sistemi idrici sotterranei, con livelli attuali delle falde e portate delle sorgenti che continuano a essere inferiori alle medie storiche”. Oltre al focus sul Trasimeno (a quota -1,31 metri sullo zero idrometrico nel periodo preso in esame), il Distretto idrografico dell’Appennino centrale si sofferma sulla diga di Arezzo sul torrente Marroggia di Spoleto, utilizzata dal comprensorio irriguo della Valle umbra sud, con un volume disponibile per l’irrigazione che “non garantisce pienamente il soddisfacimento dei quantitativi necessari alla prossima stagione irrigua”. Per quanto riguarda le portate e i livelli delle sorgenti, “attualmente la situazione è simile, anche se leggermente migliore, rispetto alla crisi idrica del 2022”. Per tutto ciò, la valutazione della severità idrica viene definita “media”.
A rassicurare su quella che è l’attuale stagione irrigua sul territorio della Valle umbra sud è il presidente del Consorzio di Bonificazione umbra, Paolo Montioni. Nel corso degli ultimi anni sono stati infatti ingenti gli investimenti effettuati dall’ente consortile, che stanno permettendo di avere impianti idrici “su misura” per gli agricoltori, efficientando l’acqua da distribuire alle colture e puntando a un abbattimento degli sprechi. “Questa zona ha lavorato tantissimo e per noi quella del 2024 è un’annata regolare – commenta Paolo Montioni -. Le rese del grano sono buone, gli ortaggi vanno alla grande, con un risparmio del 30% dell’acqua dove sono stati installati i nuovi contatori”. È il caso del Trevano, dove gli impianti irrigui ammodernati stanno garantendo efficienza ed efficacia. Un sistema innovativo, che permette all’agricoltore di richiedere l’acqua necessaria alla propria coltura e programmare la stagione in base a ciò che realmente verrà consumato. L’obiettivo è quello di diffondere sempre più questo tipo di impianti, che si uniscono alle vasche di compenso che verranno create nel Montefalchese, che permetteranno di irrigare un’ampia zona di Montefalco e di Bevagna per circa 3.000 ettari. In futuro sono programmati anche progetti per mettere in sicurezza idrica il Topino. “Ad oggi la nostra situazione è tranquilla. Siamo riusciti a progettare bene e, quindi, ottenere cospicui finanziamenti. Quello che mi preoccupa – commenta Paolo Montioni – è il cambiamento climatico: quando nel giro di poche ore cade la pioggia di mesi interi, non è facile contenere un livello importante di acqua, anche se vengono svolti costantemente importanti lavori di pulitura di fossi, torrenti, fiumi e via dicendo”.