Torna a risplendere il palazzo delle Logge di corso Cavour, dove sono ospitati gli uffici comunali dell’Area Governo del territorio. Lo storico palazzo folignate è stato, infatti, sottoposto ad un intervento di restyling che ha preso il via nel 2020 per concludersi nell’estate dello scorso anno. L’immobile è stato interessato da lavori per 90mila euro, che hanno riguardato la pulizia e la ritinteggiatura esterna, l’illuminazione artistica, la riqualificazione interna, anche degli impianti, la sostituzione del parquet e l’arredo di alcuni uffici. Interventi che sono stati portati avanti in accordo con la Soprintendenza, dal momento che il palazzo delle Logge è sottoposto a vincolo.
“È un luogo che restituiamo alla città di Foligno al massimo del suo splendore” ha commentato l’assessore all’Urbanistica, Marco Cesaro, in occasione del taglio del nastro. “Si tratta di un palazzo simbolo di Foligno – ha proseguito -. Un palazzo che risale al 1500 e che in passato ha ospitato prima l’ospedale e poi una scuola”. Di edificio “storico e importante” ha parlato anche il sindaco Stefano Zuccarini. “È un luogo in cui tanti cittadini e professionisti vengono per lavorare – ha aggiunto – ed era doveroso dare a questi dipendenti una ‘casa’”.
Una “casa” che ha ricevuto anche la benedizione di don Taras Maksymiv, vice parroco della cattedrale di San Feliciano e cappellano della comunità ucraina, e che è tornata a risplendere nel ricordo di Antonia Fratino, dirigente dell’Area Governo del territorio venuta a mancare prematuramente lo scorso anno. A lei è stata dedicata una delle sale del palazzo delle Logge, alla presenza del marito Giulio D’Epifanio e della figlia Gaia.
“È un momento difficile ed emozionante per chi l’ha conosciuta” ha dichiarato l’assessore Cesaro. “Con la scomparsa di Antonia Fratino – ha proseguito – Foligno ha perso una delle risorse miglio, per quello che dava anche da un punto di vista personale. Era una fuoriclasse, una persona di una disponibilità assoluta. Intitolarle una sala – ha quindi concluso – è il minimo che possiamo fare per lei. Ha coltivato e saputo lasciare in tutti noi qualcosa, che ci ritroveremo nel futuro”. “L’ho conosciuta nel 1995 quando ero consigliere comunale – ha aggiunto il sindaco – e ne ho sempre apprezzato il rigore estremo e l’attaccamento al lavoro”.