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Fusione tra Gualdo e Giano, Lega: “Questo matrimonio non s’ha da fare”

Pubblicato il 10 Ottobre 2018 12:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:35

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Non è vero che la fusione dei Comuni di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria porterà più risorse nelle casse pubbliche. Lo dicono con forza Virginio Caparvi e Manuel Petruccioli, rispettivamente segretario regionale ed esponente della Lega. Per i due politici, infatti, le parole pronunciate recentemente dal sottosegretario Carlo Sibilia, smentiscono le dichiarazioni del Partito democratico, sostenitore dell’unione dei due borghi e della conseguente creazione di un unico ente capace di attrarre un maggio sostegno economico da parte dello Stato. Secondo quanto spiegano, infatti, Caparvi e Petruccioli il crescente numero di fusioni si tradurrà nello stanziamento di minori fondi. Dalle 37 unioni del 2016 si sarebbe passati nel 2017 a ben 51. “I contributi – dichiara Manuel Petruccioli – variano di anno in anno e non è detto che ci siano maggiori introiti. Anzi – prosegue -, visto il numero sempre più elevato di Comuni in Italia che usufruiscono di tale accorpamento, le risorse potrebbero addirittura essere inferiori di quelle attuali”. Per Caparvi e Petruccioli, dunque, quello del Pd locale è solo “uno slogan che si sgonfia inesorabilmente di fronte al parere del sottosegretario e di fronte ai numeri”. Per i due esponenti della Lega c’è poi un’altra questione da considerare. “Perché costituire un Comune di poco più di 10mila abitanti – si domandano – e non coinvolgere anche altri borghi limitrofi? Domanda – rilanciano – a cui il Partito democratico locale non ha mai dato risposta”. Necessario, poi, per la Lega umbra consultare la cittadinanza. “È una mossa di natura esclusivamente politica che – attaccano –  che manca di una componente fondamentale: il parere di chi i territori li vive, cioè i cittadini di Giano e di Gualdo. Come Lega – concludono Caparvi e Petruccioli – esprimiamo la nostra contrarietà all’accorpamento e ribadiamo la necessità di instaurare con la cittadinanza un dialogo aperto, utile a tutelare le reali necessità del territorio e non quelle di un partito politico in particolare”.

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