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Davanti all’ospedale con bandiere e cartelli, la Cgil: “La sanità deve essere solo pubblica”

Lunedì pomeriggio il presidio indetto dalla Camera del lavoro territoriale del sindacato: in tanti per dire no al “pendolarismo sanitario”, chiedere “servizi di qualità” e anche un incremento del personale medico e infermieristico

Pubblicato il 5 Novembre 2024 16:37 - Modificato il 6 Novembre 2024 13:36

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“Basta con il pendolarismo sanitario. Utilizziamo le strutture del territorio”. Ma anche “Meno geometri al comando, più infermieri, più medici” e “Consultori chiusi e accorpati: no al loro smantellamento”. Sono alcuni dei cartelli che hanno accompagnato il partecipato presidio di protesta organizzato dalla Camera del lavoro territoriale della Cgil nel pomeriggio di lunedì 4 novembre nel piazzale antistante l’ingresso dell’ospedale di Foligno.

Appuntamento alle 14.30 con il primo dei due momenti messi in agenda per la giornata di lunedì per ribadire la posizione del sindacato ma anche di molti cittadini rispetto alla questione sanitaria. Il secondo, da lì a poche ore, con una tavola rotonda a cui ha fatto da sfondo sempre il “San Giovanni Battista”, questa volta però nella sala Alesini della struttura di via Arcamone.

Chiaro il messaggio: salvare il Sistema sanitario nazionale e difendere il diritto alla salute. Come sottolineato, tra l’altro, nel manifesto con cui l’iniziativa è stata pubblicizzata nei giorni antecedenti l’appuntamento di lunedì. Di fatto “una delle tante tappe a difesa del servizio sanitario pubblico” come ha tenuto a specificare Angelo Scatena, tra i componenti della segreteria della Cgil di Perugia.

Il presidio della Cgil davanti all’ospedale di Foligno

“Servono servizi sanitari di qualità, che evitino i viaggi della speranza. Servizi che rispondano alla popolazione e non alla politica di turno” ha rilanciato la segretaria generale della Fp Cgil Umbria, Donatella Renga, chiedendo una “reale presa in carico delle persone con problemi di salute fisici o mentali” ma anche “verità, perché – ha detto – siamo stondi delle menzogne di questo governo”.

Un coro di voci, quello che si è alzato da via Arcamone, a cui ha preso parte anche Fabrizio Fratini, segretario dello Spi Cgil di Perugia, per il quale l’Umbria sul fronte sanitario è passata dall’essere una regione all’“avanguardia” a “una Cenerentola”. “Per noi la sanità deve essere solo pubblica – ha dichiarato Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil Perugia -. Stiamo assistendo ad uno svuotamento allarmante degli ospedali e l’Umbria non attrae più professionisti. I soldi ci sono – ha concluso -. Basta vedere gli stanziamenti per abbattere le liste d’attesa con il privato”.

Il presidio della Cgil davanti all’ospedale di Foligno

Il tema sanitario, come detto, è stato poi trattato nell’ambito di una tavola rotonda nella sala Alesini dell’ospedale. Introdotto e coordinato dal segretario della Cgil Perugia, Augusto Paolucci, l’incontro ha visto intervenire tra gli altri anche Enrico Giovannetti del dipartimento di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Maria Rita Lorenzetti, ex presidente della Regione Umbria; Mariella Pinchi, delegata Rsu Sanità Foligno della Fp Cgil; Paolo Paolucci della Lega Spi Cgil Foligno; Vanessa Casciola, infermiera della medicina territoriale di Foligno; e Mario Margasini, direttore Nuove Ri-Generazioni Umbria. 

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