La Caritas diocesana è pronta a chiedere alle famiglie di Foligno l’accoglienza diffusa di rifugiati e titolari di protezione internazionale. L’idea è quella di mettere in moto anche all’ombra del Torrino il progetto “Rifugiato a casa mia” di Caritas italiana che già dal 2013 promuove questo tipo di accoglienza diffusa. Non solo un modo per garantire un’accoglienza qualitativamente migliore a chi si rifugia nel nostro paese, ma anche uno strumento per ri-assegnare centralità alla famiglia, pensata come luogo fisico e sistema di relazioni. “Anche la Caritas di Foligno – ha fatto sapere il suo direttore Mauro Masciotti – sta lavorando affinché sia presto possibile contemplare questa possibilità e sono già molte le diocesi che in Italia hanno avviato con successo questo percorso. Le famiglie del territorio che lo desiderano possono, quindi, già esprimere la propria adesione agli uffici della Caritas”. Per consentire a chi lo desidera davvero di intraprendere questo cammino – rassicura la Caritas di Foligno – le famiglie selezionate beneficeranno di un supporto materiale mentre gli operatori guideranno i nuclei famigliari passo dopo passo verso l’accoglienza, che potrà estendersi fino ad un massimo di un anno. Un invito, questo, che trae peraltro rinnovata linfa dall’appello di Papa Francesco di domenica scorsa affinché la comunità cristiana non si chiuda ai bisogni di chi scappa. “A Serrone – riprende il direttore della Caritas – c’è stata un’esperienza molto positiva di integrazione dei profughi, ospiti della Casa di accoglienza Caritas, con la piccola comunità. Sebbene diversa dal progetto ‘Rifugiato a casa mia’ questa storia può insegnarci molto”. Per maggiori informazioni o per segnalare il proprio interesse è possibile chiamare lo 0742/357337, ore 9-13.
I rifugiati potranno essere accolti dalle famiglie di Foligno. La Caritas raccoglie adesioni
Pubblicato il 8 Settembre 2015 15:58 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:08
Mauro Masciotti
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