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Spoleto, si chiude un Due Mondi da capogiro

Pubblicato il 17 Luglio 2017 13:43 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:00

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E anche sull’edizione numero sessanta del Festival dei Due Mondi, cala il sipario. E come da migliore tradizione, avviene con i consueti fuochi d’artificio che hanno tenuto con il naso all’insù per circa una quarantina di minuti migliaia di spoletini, e non solo, che si sono riversati in quei punti della città dove sono visibili nella migliore condizione possibile. Fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo di Spoleto a partire dalla mezzanotte del 16 luglio, ma fuochi d’artificio anche per i numeri che hanno contraddistinto questa sessantesima edizione della kermesse culturale per eccellenza della città di Spoleto. Con alberghi della città dal tutto esaurito per gran parte dei giorni festivalieri, biglietti per gli spettacoli davvero difficili da reperire già da settimane prima che iniziasse la manifestazione, e ospiti illustri che hanno dato quel “quid” in più a un evento già in crescita sotto il profilo del “richiamo” a anche livello europeo e mondiale. Per la soddisfazione, in primis, del suo direttore artistico, Giorgio Ferrara, che in occasione della conferenza stampa che ha preceduto di poche ore il concerto finale in piazza Duomo di ieri sera, 16 luglio, ha voluto però porre l’attenzione soprattutto su quello che è il consuntivo totale di questi suoi 10 anni di gestione del Festival dei Due Mondi. Partendo da quest’ultima edizione, Ferrara ha infatti evidenziato come le presenze e gli incassi siano stati da record, 90mila per quanto concerne le presenze. Esattamente 10mila in più rispetto al 2016. “Mentre nel 2008 le presenze furono 15 mila”, ha tenuto a sottolineare. Ma anche gli incassi non scherzano. Che, ad onor del vero, avevano già registrato un indiscutibile record nel primo fine settimana dell’evento “eguagliando il bilancio finale del 2016 quando ci fu un incasso totale di 670mila euro – ha detto Ferrara – credo che attualmente siamo comunque oltre gli 860mila euro, anche se i conti esatti li faremo nelle prossime ore, mentre dieci anni fa giravamo intorno al mezzo milione”. E poi ci sono i numeri di questo decennio di gestione Ferrara. Con i 309 spettacoli portati in scena per 800 repliche, dieci opere, più di 140 concerti, con 44 tra orchestre e cori. E ancora, le mostre allestite sono state 133, sono state ospitare 130 rappresentazioni degli allievi della Accademia D’Amico, mentre 67 sono state le esecuzioni affidate agli studenti del Conservatorio di Perugia”. E in tutto questo, sono state impegnate 2 mila persone, il 70 per cento spoletine. “Dal 2008 in avanti in città sono arrivati 2.850 artisti, esclusi gli orchestrali e gli oltre mille allievi delle accademie – ha spiegato Ferrara – ma anche circa 5.800 tra drammaturghi, autori, registi, scenografi, coreografi e costumisti”. Per il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli “Festival sarà fondamentale anche per la ripresa della nostra industria principale, il turismo – ha detto – un ringraziamento particolare va a Giorgio Ferrara che quest’anno, in particolar modo, è stato in grado di proporre un cartellone di prestigio ma anche di grande interesse, che ha consegnato un pubblico numeroso e apprezzamento generale”. E come non citare, tra gli altri, il concerto di Fiorella Mannoia, che tante contestazioni ha provocato tra chi lo ha definito “non adatto” a una manifestazione culturale qual è il Festival dei Due Mondi ma che, di contro, tanti consensi ha suscitato tra gli spoletini e non. Così come lo spettacolo di danza di Roberto Bolle, davvero suggestivo, e il concerto di chiusura che ha visto alla direzione niente meno che Riccardo Muti. Un concerto che Giorgio Ferrara ha voluto dedicare a una amica di sempre del Festival dei Due Mondi e recentemente scomparsa, Carla Fendi.  

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