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Spoleto, l’amministrazione Cardarelli mette mano alle commissioni

Pubblicato il 4 Agosto 2017 11:24 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:55

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Che la “rivoluzione” commissioni consiliari abbia inizio. I cambiamenti, e anche di non poco conto, all’interno della maggioranza del governo cittadino di Spoleto, hanno indotto l’amministrazione comunale a prendere la decisione di effettuare la rimodulazione della commissioni consiliari. “Non possiamo non vedere che sono mutate delle situazioni politiche – sono state le motivazioni addotte dal sindaco Cardarelli  – e per questo motivo riteniamo sia necessario fare delle variazioni”. Ora, tempo una ventina di giorni, o poco più, le composizioni delle varie commissioni consiliari verranno, dunque, “riviste e corrette”, e anche accorpate, chissà, se la giunta lo riterrà necessario. “Nei numeri non corrispondono alla composizione del governo cittadino – ha spiegato il sindaco Cardarelli nell’ambito del recente consiglio comunale – per come vengono gestite oggi, o non gestite, c’è necessità di annullarle e ricostruirle, per riportarne la conducibilità rispetto agli equilibri politici che ci sono. Tanto per fare un esempio, in commissione sanità, l’amministrazione ha soli due rappresentanti”. Ma c’è di più. Per quanto riguarda la commissione controllo o garanzia, come ha aggiunto il presidente del consiglio comunale, Giampiero Panfili “oltre che rifatta, va anche incrementato il numero dei commissari”. Ovviamente, questo è stato un annuncio che ha suscitato diverse contrarietà tra i consiglieri di opposizione, alcuni dei quali hanno addirittura chiesto se la rimodulazione delle commissioni fosse in linea con ciò che detta il regolamento preposto. Ma a certificarne la regolarità è stato il segretario comunale, Mario Ruggieri, il quale ha comunicato all’assemblea che “le composizioni delle commissioni possono essere riviste se ci sono particolari esigenze”. “E’ – ha detto – una questione di equilibri politici”. “Va bene accorpare, ma non vorrei che venga fatto perché due sono rappresentate da presidenti di minoranza – sono state le parole di Massimiliano Capitani (Pd) – sì alla modifica, se fanno fatica e devono essere funzionali, ma se lo facciamo con uno spirito diverso è più complicato”.  

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