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Santa Lucia, a Foligno un convegno con il massimo esperto mondiale dei ferri da cialda

Pubblicato il 13 Dicembre 2017 12:16

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“Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”. Recita così un vecchio proverbio, che vede il 13 dicembre come il giorno con meno ore di sole di tutto l’anno. Attualmente non è proprio così, visto che il solstizio d’inverno è il 21 dicembre. Ma prima della riforma del calendario, introdotta da papa Gregorio XIII nel 1582, il giorno di Santa Lucia era realmente il più “corto” dell’anno. Solstizio d’inverno o meno, sta di fatto che la ricorrenza del 13 dicembre è particolarmente sentita a Foligno. Tre i motivi principali. I primi due sono di carattere prettamente religioso. E’ ben salda nei secoli infatti la devozione a Santa Lucia perché protettrice della vista. Il secondo risiede nel fatto che a Foligno c’è un monastero che porta il suo nome. Le clarisse che vi risiedono hanno da sempre tenuto vivo il culto della santa in città. Il terzo motivo che spiega il forte attaccamento dei folignati a Santa Lucia è da ricercare nella tradizione delle cialde realizzate in suo onore. Il 13 dicembre le celebrazioni che si svolgono proprio nella zona delle Puelle, sono accompagnate dalla preparazione delle cialde di Santa Lucia che, secondo gli storici, riprendono la forma dei suoi occhi. A Bevagna chiamate “panicocoli”, le cialde all’anice richiamano probabilmente anche la Sacralità del Pane, ovvero il cibo sacro per eccellenza. Fondamentale saperle tenere per poco tempo sul fuoco all’interno di ferri realizzati appositamente. Sono tantissime le famiglie che in città nel giorno di Santa Lucia realizzano artigianalmente le cialde, utilizzando i caratteristici ferri infuocati. L’INCONTRO – E proprio alle cialde e alle “cialdiere” sarà dedicato l’incontro in programma domani, giovedì 14 dicembre (ore 17). Alla biblioteca “Jacobilli” di Foligno, la professoressa Ambra Cenci parlerà infatti dei “ferri da cialda”. Nati per realizzare le sacre ostie, con il passare del tempo il loro utilizzo è diventato anche pagano. I “cialdoni” vennero preparati anche per il matrimonio di Lorenzo dei Medici, ai quali lo storico personaggio dedicò anche una poesia. Alcuni “ferri” valgono una vera e propria fortuna. All’incontro parteciperà anche Giovanni Ranieri Fascetti, professore all’università di Pisa e massimo esperto internazionale di “ferri da cialda”.

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