C’è una crisi economica che colpisce il mondo del lavoro. Che lascia mamme e papà a casa, senza occupazione ma con figli da crescere e a cui garantire un futuro. Che disgrega le famiglie e costringe padri separati o divorziati a dormire in auto, perché un affitto non se lo possono permettere con gli alimenti da pagare. C’è una crisi iniziata ormai dieci anni fa, ma che di terminare non ne vuole sapere. Che genera violenza all’interno delle mura domestiche e disperazione in chi ad arrivare a fine mese proprio non ce la fa. C’è una crisi che ha creato nuove povertà, tirando nel baratro anche il cosiddetto ceto medio. E’ una crisi che la Caritas ogni giorno tocca con mano, incrociando gli sguardi o stringendo le mani di chi bussa per chiedere aiuto. Come racconta Mauro Masciotti, direttore della Caritas diocesana di Foligno. “Quotidianamente garantiamo il pranzo e la cena ad una cinquantina di persone – racconta – mentre sono un centinaio le famiglie che accedono mensilmente all’Emporio della solidarietà”. Spazio nato ormai qualche anno fa e che permette agli utenti di poter portare a casa, attraverso una speciale Card, cibo e prodotti per l’igiene, donati dalla comunità. “Sul fronte lavorativo, invece – aggiunge – il direttore dell’Ufficio pastorale di piazza San Giacomo -, nell’ultimo anno abbiamo attivato una cinquantina di borse lavoro a sostegno di mamme e papà senza occupazione”. Una situazione, quella riscontrata nel Folignate, che preoccupa e non poco Mauro Masciotti. “A rivolgersi alla Caritas – spiega – sono persone che mai avrebbero pensato di bussare alle nostre porte”. E sono tanti i servizi offerti. Accanto alla mensa, all’Emporio ed alle borse lavoro, c’è anche uno spazio dedicato al vestiario, strutture di accoglienza per famiglie ma anche per singoli. E poi il centro di ascolto, di fatto il primo step per chi chiede aiuto alla Caritas. Insomma, varcando il grande portone di ingresso che affaccia in piazza San Giacomo, ci si ritrova all’interno di un mondo in cui la solidarietà e la carità la fanno da padrone, grazie anche al prezioso contributo dell’intera comunità folignate, siano esse famiglie o imprese. Intanto dal Comune arriva un contributo da 63mila euro, suddiviso in tre annualità, nell’ambito del progetto “Povertà”. Caritas diocesana e amministrazione comunale hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intesa in un’ottica di collaborazione per rispondere ai bisogni di quelle fasce della società che vivono in situazioni di povertà e disagio sociale. Un documento accolto favorevolmente sia dal direttore Mauro Masciotti sia dal vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, che ribadiscono però la funzione pedagogica della Caritas, che non è – né deve essere considerata – mera supplente delle istituzioni. “L’intesa siglata con il Comune – ha detto Masciotti – ci consentirà di rispondere solo in minima parte ai bisogni della comunità. Ecco perché occorre fare di più, tutti insieme. Bisogna costruire progetti pensati per il singolo, percorsi che gli consentano di riscattarsi dall’attuale situazione in cui si trova”. Sotto questo punto di vista, l’idea che è alla base del progetto “Povertà” è anche quella di attivare “una rete formale”, con il coinvolgimento di centri per l’impiego agenzie interinali, l’Asl, prefettura, questura, terzo settore e associazioni.
Foligno, la crisi si abbatte sulle famiglie. La Caritas: “Quotidianamente pasti per 50 persone”
Pubblicato il 14 Febbraio 2018 15:39
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