Amaro risveglio per gli abitanti delle frazioni di Tenne, Corvia e Scafali, che nella prima mattinata di mercoledì 20 dicembre hanno visto sfilare in via Montelagarella il tir che trasportava il palo per l’antenna telefonica che tanto ha agitato gli animi dei residenti in quest’ultimo anno. Animi che sono tornati così ad accendersi, spingendo diverse persone (come già avvenuto lo scorso febbraio) a bloccare l’accesso alla strada con le loro auto, per opporsi ancora una volta all’installazione del palo che preoccupa “sia sul fronte della salute dei cittadini quanto per l’impatto ambientale” che l’opera avrebbe, come ribadito da Luigi Coccetti, tra i portavoce del Comitato “No antenna 5G a Corvia-Tenne-Scafali” che si è costituito negli scorsi mesi.
Da un lato, quindi, i residenti delle tre frazioni, dall’altro chi, per conto della Inwitt, ha raggiunto l’area di via Montelagarella per dare il via ai lavori. Nel mezzo gli agenti della polizia municipale che hanno mediato tra le due parti, interessando subito l’amministrazione comunale che – secondo quanto emerso – sarebbe nuovamente intervenuta sulla vicenda con una nuova ordinanza di sospensione dei lavori.
“Dopo la sentenza del Tar che ha riconosciuto il silenzio assenso del Comune – spiega il consigliere di minoranza, Mario Gammarota (Foligno 2030), che nella mattinata di mercoledì ha raggiunto la frazione di Tenne – è cresciuta la preoccupazione tra i residenti. E più volte, come consigliere, ho chiesto come fosse stato possibile questo silenzio assenso. Ad oggi – sottolinea – il punto è che l’azienda potrebbe iniziare i lavori. Tra l’altro – conclude Gammarota – non ci è stato ancora chiarito se la piattaforma realizzata tra fine dicembre e inizio gennaio dello scorso anno, per la quale avevo presentato anche un’interrogazione costituisca un abuso edilizio, ma su questo non abbiamo ricevuto risposta dall’amministrazione”.
A far sentire la propria voce anche lo stesso Coccetti, critico nei confronti della sentenza emessa dal Tar. “Il giudice – spiega – ha riconosciuto una maturazione di un titolo edilizio per silenzio assenso, valutando secondo me, da tecnico, solo un discorso temporale e non entrando in modo particolareggiato, dal punto di vista tecnico, nella documentazione delle fasi realizzative dell’opera”. Su questo fronte Luigi Coccetti contesta il fatto che non sia stato chiesto “il parere di un tecnico abilitato ad esprimere un giudizio su un titolo edilizio che, secondo me, ha molte carenze, riconosciute anche dall’amministrazione comunale”. A questo va aggiunto, secondo quanto dichiarato dal portavoce del Comitato contrario all’installazione dell’antenna, come non ci sia un accesso alla proprietà. “Il passaggio – ha specificato a questo proposito – avviene su una strada realizzata dai proprietari che vivono in quelle zone per fini agricoli ma che non risulta sulle carte. Con l’ordinanza sospensiva che mi risulta ancora in vigore – conclude – non vedo il motivo per cui l’azienda debba procedere con i lavori”.